Esami Stato II grado, Skuola.net: studenti favorevoli uso calcolatrice grafica, meno propensi i docenti

WhatsApp
Telegram

comunicato Skuola.net – Novità storica: allo scientifico il Miur apre alle calcolatrici evolute (programmabili e grafiche) per lo svolgimento del secondo scritto di Maturità scientifica, purché non abbiamo il CAS (ovvero il sistema che risolve le espressioni matematiche in automatico per intenderci). Come hanno accolto la novità gli studenti? Per una volta molto bene, almeno stando ai dati di una ricerca di Skuola.net svolta su quasi 8mila studenti del liceo scientifico che indaga il rapporto tra la calcolatrice e studenti e professori in classe.

Alla vigilia dell’annuncio del Miur sulla possibilità di usare la calcolatrice grafica alla Maturità, il 79% degli intervistati si è detto favorevole alla novità. Il motivo, per il 61% degli studenti, è che lo strumento garantisce maggiore sicurezza sui risultati. Per il 29%, la calcolatrice grafica permette di concentrarsi sul procedimento, anziché sui calcoli.  Tuttavia, per i maturandi che hanno partecipato all’indagine (circa 1 quarto del campione), finora le simulazioni d’esame in classe si sono svolte prevalentemente con gli strumenti tradizionali. Forse, per via dell’ufficializzazione della decisione ministeriale avvenuta molto a ridosso della fine della scuola. Quel 72% di loro che ha fatto esercitazioni a scuola, in prevalenza ha potuto contare sul supporto della calcolatrice scientifica (64%) o di carta e penna (17%). Solo il 10% dei professori ha ammesso l’uso della calcolatrice grafica. Il suo debutto all’esame di Maturità 2017 potrebbe cambiare le cose?

Domanda lecita, perché dalla ricerca risulta evidente un certo divario tra la percezione dell’utilità della calcolatrice tra studenti e docenti. I primi, infatti, la utilizzano eccome. Il 92% del campione complessivo dichiara di averne una, per la maggioranza si tratta scientifica. A scuola, poco più di un terzo la usa sempre e un altro 57% qualche volta, mentre solo l’8% non la usa mai. Per i compiti a casa, invece, il 37% la accende sempre per fare i compiti e più della metà la prende in mano spesso e volentieri quando ha un dubbio. Questo perché la considerano uno strumento fondamentale per cavarsela meglio nei compiti in classe e nelle interrogazioni: per circa un quarto degli intervistati è assolutamente determinante, solo il 10% non la trova utile.

Ma, come detto, i professori non la pensano allo stesso modo: solo il 4% degli studenti conferma che il proprio docente di matematica dedichi lezioni specifiche all’insegnamento di tutte le funzioni della calcolatrice e circa il 10% riporta che ne sia stato raccomandato l’acquisto all’inizio dell’anno scolastico. Il 34% dice invece che, in classe, non è mai stato toccato l’argomento. A tutti gli altri, è stato spiegato solo parzialmente il funzionamento dello strumento. Il discorso non cambia sul fronte didattica: appena il 5% dei docenti della materia usa la calcolatrice grafica per spiegare, solo il 7% si aiuta con quella scientifica, il 47% usa il proiettore e la lavagna interattiva multimediale (LIM) ma addirittura il 41% si affida ancora esclusivamente alla lavagna nera, quella col gesso.

Una delle conseguenze di queste ‘lacune’ è che non tutti gli studenti sanno come (e soprattutto quando) usare la calcolatrice. In ottica Maturità potrebbe essere cruciale. Perché è un dato troppo basso quello che vede solo il 65% dei ragazzi intervistati (maturandi e non) sapere che all’esame potrà portare una calcolatrice.

E allora scendono in campo direttamente i ragazzi, consigliando ai prof quale potrebbe essere, secondo loro, la strategia migliore per avvicinarsi alla tecnologia. Se più di 1 su 3 chiede ai prof di superare la vecchia logica troppo focalizzata sugli errori di calcolo, quasi 1 studente su 4 vorrebbe che a scuola – per dare più spazio al ragionamento – fossero utilizzate metodologie innovative, come programmi per fare simulazioni con il PC o altre risorse informatiche. Comprese, naturalmente, le calcolatrici – scientifiche e grafiche – visti come gli strumenti base da cui ripartire per agganciare materie apparentemente ‘fredde’ (come la matematica e la fisica) alla vita reale. La strada migliore per accompagnare i ragazzi nello studio delle discipline scientifiche.

WhatsApp
Telegram

Abilitazione docenti 60, 30 e 36 CFU. Decreti pubblicati, come si accede? Webinar informativo Eurosofia venerdì 26 aprile