ESABAC: la rivincita del diploma italo-francese

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Eleonora Fortunato – A dispetto del trend che vede gli studenti italiani sempre meno interessati allo studio della lingua francese (in molte scuole sta prendendo piede, infatti, lo spagnolo), l’Ambasciata di Francia in Italia fa sapere che già 280 istituti nella penisola hanno aderito all’iniziativa dell’Esabac, che consente agli allievi italiani e francesi di conseguire simultaneamente due diplomi a partire dall’Esame di Stato italiano e dal baccalaureato francese.

Eleonora Fortunato – A dispetto del trend che vede gli studenti italiani sempre meno interessati allo studio della lingua francese (in molte scuole sta prendendo piede, infatti, lo spagnolo), l’Ambasciata di Francia in Italia fa sapere che già 280 istituti nella penisola hanno aderito all’iniziativa dell’Esabac, che consente agli allievi italiani e francesi di conseguire simultaneamente due diplomi a partire dall’Esame di Stato italiano e dal baccalaureato francese.

Stando alla previsioni di Palazzo Farnese, i 1000 iscritti del 2012 si dovrebbero nel 2015 addirittura sestuplicare, arrivando a quota 6000. Non è difficile crederlo se pensiamo che la spendibilità dei titoli di studio all’estero è un’esigenza ormai sempre più sentita tra i giovani. 

Ma che cosa prevedono, nel concreto, i piani di studio delle scuole che aderiscono all’Esabac? La differenza macroscopica sta nelle quattro ore a settimana di Lingua e letteratura francese e nelle due ore di Storia, sempre in lingua francese. In Francia, invece, il curricolo prevede un insegnamento in italiano di Lingua e Letteratura italiana e uno di Storia in italiano.

Entrato in vigore nel settembre 2010 dopo l’Accordo italo-francese del 24 febbraio 2009, l’Esabac replica un modello già valido tra Francia e Germania, Francia e Spagna e Francia e USA, che rafforza ulteriormente i rapporti di buon vicinato tra le due Repubbliche un tempo sorelle.

Lusinghieri i numeri che fotografano il merito dei ragazzi che hanno optato per questo nuovo dispositivo: nel 2012 il 15% dei promossi ha conseguito un giudizio “Ottimo” (Mention Très bien), segno che la motivazione è forte. Dietro a tutto questo c’è un lavoro capillare e serissimo da parte delle istituzioni culturali italo-francesi: per esempio, per l’a.s. 2013-2014 l’Institut français Italia proporrà seminari didattici regionali rivolti a tutti i docenti EsaBac (oltre 800).

Per stare ancora nei numeri, l’Ambasciata invia ogni anno 20 docenti italiani di Storia a seguire un corso di perfezionamento estivo in Francia, mentre sono 250 i corsi di laurea italo-francesi all’università.

Ma anche il Miur non se ne sta con le mani in mano: è appena scaduto l’ultimo bando per la selezione di docenti italiani da destinare a soggiorni scolastici professionali della durata di due settimane presso scuole francesi. “Il soggiorno professionale – leggiamo sul sito – è un’attività di formazione di tipo job-shadowing presso un’istituzione scolastica del paese partner. L’esperienza si concentra principalmente sull’osservazione delle lezioni nelle classi, sullo scambio e la mutualizzazione di pratiche ed esperienze con i colleghi dell’altro Paese, sull’insegnamento della propria lingua d’origine o di una disciplina veicolata in lingua straniera secondo l’approccio CLIL/EMILE”.

Si attende con impazienza il prossimo.

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