Eliminare il precariato: cosa prevede intesa Governo sindacati

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Il precariato è ormai divenuto una delle principali note dolenti della pubblica amministrazione, all’interno della quale si distingue sicuramente la scuola.

La legge n. 107/2015, che ha riformato il nostro sistema di istruzione, ha fornito un parziale contributo al superamento del precariato scolastico, questione sulla quale si sono accesi i riflettori soprattutto dopo la sentenza “Mascolo” della Corte di Giustizia Europea.

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A seguito di tale sentenza il Governo italiano ha varato con la legge 107/2015 un piano straordinario di immissioni in ruolo per il personale docente ed ha previsto, sia per quest’ultimo che per il personale ATA, un fondo per risarcire le “vittime” della reiterazione dei contratti a tempo determinato per un periodo superiore ai 36 mesi anche non continuativi.

I suddetti provvedimenti, previsti dalla Buona Scuola, sono stati considerati dalla Cassazione come  “misura proporzionata, effettiva, sufficientemente energica ed idonea a sanzionare debitamente l’abuso” di contratti a termine e a “cancellare le conseguenze della violazione del diritto dell’Unione europea”.

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Intanto il problema del precariato rimane, basta guardare le numerose supplenze assegnate nel corrente anno scolastico, per non parlare di quelle che devono essere affermate.

Una risposta al problema si attende anche dalla delega che, che la legge n. 107/2015, ha affidato al Governo al fine di dar vita ad un nuovo sistema di formazione e reclutamento dei docenti della scuola secondaria, prevedendo una fase transitoria destinata proprio ai precari rimasti nelle GaE e agli abilitati della II fascia delle graduatorie di Istituto. Di tale delega, in particolare della fase transitoria, tuttavia, sappiamo ancora ben poco.

Il Governo, comunque, sembra intenzionato ad affrontare e risolvere il problema, come testimonia anche il recente accordo tra sindacati e Governo sul rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione.

Nel testo dell’intesa, che abbiamo pubblicato ieri, leggiamo infatti, nella parte normativa, che: “le parti, con il comune obiettivo di migliorare l’efficienza della prestazione lavorativa e quindi l’efficacia dell’azione amministrativa, attraverso una coerente normativa contrattuale che guidi la gestione ottimale delle risorse, in particolare di quelle del personale, si impegnano a costruire un ambiente organizzativo e del lavoro che, con l’obiettivo di soddisfare le esigenze dei cittadini e degli utenti, introduca strumenti di monitoraggio delle carenze e delle necessità di riorganizzazione sul fronte del superamento … del precariato…”.

Il precariato, dunque, come hanno sottoscritto Governo e sindacati è una carenza del sistema, per cui le parti si impegnano a superarlo. Dalla lettura del citato paragrafo, risulta evidente che l’obiettivo è quello di monitorare le carenze per poi superarle. Vedremo poi se e in che modo si procederà sul fronte del precariato scolastico.

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