Docenti di sostegno esclusi dagli Esami di Stato. Lettera

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I docenti di sostegno delle scuole superiori membri del gruppo FB Sostegno.doc, che conta più di cinquemila iscritti, segnalano l'ennesima marginalizzazione, stavolta sancita dalla C.M. n. 2 del 23 febbraio 2016, relativa allo svolgimento degli Esami di Stato.

I docenti di sostegno delle scuole superiori membri del gruppo FB Sostegno.doc, che conta più di cinquemila iscritti, segnalano l'ennesima marginalizzazione, stavolta sancita dalla C.M. n. 2 del 23 febbraio 2016, relativa allo svolgimento degli Esami di Stato. Gli insegnanti di sostegno non hanno infatti la facoltà di presentare la loro candidatura come commissari esterni, se non hanno svolto almeno un anno di insegnamento nella loro disciplina nell'ultimo triennio.

Un vero paradosso è rappresentato dai docenti di ruolo dell’organico dell’autonomia assunti in base alla L. 107/2015, che possono invece presentare la loro candidatura e potenzialmente potrebbero anche non avere mai insegnato la disciplina per la quale sono abilitati.

Una forte motivazione a svolgere l'incarico va inoltre a favore della candidatura del docente di sostegno come commissario esterno, visto che ha la facoltà e non l'obbligo di inoltrare la richiesta, come avviene per i docenti curricolari. Si scongiura perciò il pericolo di defezioni per motivi di salute o di altra natura, come puntualmente accade ogni anno per un certo numero di docenti curricolari.

Senza tralasciare che si aggiorna continuamente nella propria disciplina, anche perché di fatto la insegna nelle classi a cui è assegnato anche se con metodi didattici diversi da quelli tradizionali.

Molti docenti di sostegno, inoltre, svolgono libere professioni direttamente collegate alla disciplina in cui sono abilitati e le loro conoscenze sono aggiornate, concrete e approfondite.

Nonostante tutto ciò i burocrati del MIUR dimenticano che i docenti di sostegno si differenziano da quelli curricolari solo perché hanno conseguito una specializzazione in didattiche speciali oltre all'abilitazione in una materia. Ma sono esclusivamente inseriti nelle graduatorie delle loro discipline e quindi sono a tutti gli effetti docenti disciplinari che lavorano da anni nelle scuole superiori, con una stagionata esperienza alle spalle.

Il fatto di non aver insegnato la disciplina nell'ultimo triennio dipende per lo più da fattori esterni stabiliti per legge, come il vincolo quinquennale per chi entra di ruolo nel sostegno, e non quindi da un atto volontario.

Con il divieto introdotto dalla circolare in questione, si sanziona così l'impossibilità, stabilita per legge, di insegnare la disciplina da parte del docente di sostegno.

Ma ancora peggio, tradendo i principi della L.104/92, quel divieto sottintende un modo di fare integrazione, che ha trasformato l'insegnante di sostegno in un assistente tuttofare e che, in questa logica, ha perso oramai la conoscenza e il contatto rispetto alla sua disciplina.

Questo provvedimento è percepito da tutti noi come un atto di delegittimazione di fronte ai nostri studenti e alle loro famiglie e chiediamo quindi con forte determinazione la rettifica da parte del MIUR della C.M. n.2 del 23 febbraio 2016, per darci l'opportunità di essere ciò che siamo, insegnanti.

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