Diventare insegnanti. Abolita l’abilitazione, nasce il FIT

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Dopo il voto favorevole delle Commissioni parlamentari, condizionato dall’accoglimento di alcune richieste di modifica, siamo in attesa dell’approvazione definitiva del decreto legislativo da parte del Governo, del nuovo modello di formazione iniziale e reclutamento dei docenti.

Un nuovo sistema che – a detta del Partito Democratico che se ne è assunto l’onere della stesura – permetterà di avere finalmente procedure prestabilite, chiare e regolari nel tempo.

Per i docenti già in possesso di abilitazione e per chi potrà vantare 36 mesi di servizio alla data di approvazione del decreto, è prevista una fase transitoria per arrivare all’immissione in ruolo.

Per gli altri docenti invece sarà necessario, dopo aver acquisito la laurea magistrale, superare un concorso e quindi accedere ad un contratto triennale retribuito di formazione, chiamato appunto FIT (formazione iniziale e tirocinio), con valutazioni in itinere e finali delle competenze e delle attitudini professionali degli aspiranti docenti.

Dunque non ci sarà più la cosiddetta “abilitazione”, quel percorso a pagamento che apriva la strada verso il ruolo. Al ruolo si arriverà gradualmente attraverso un percorso di tirocinio. Ossia i precari verranno pagati durante la fase di formazione.

Il primo concorso è previsto per il 2018, poi partirà il percorso triennale. Nel frattempo il Governo si impegna a svuotare le graduatorie degli abilitati (GaE e II fascia di istituto e di avviare alla stabilizzazione precari con 36 mesi di servizio) e del concorso 2016.

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