Diritto all’Istruzione, Fidae: renderlo effettivo, mettendo concretamente al centro lo studente

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Gent.mi,
in questi giorni ho avuto modo di visitare molte nostre scuole e di confrontarmi con tanti di voi del mondo scuola, ma anche con persone colte e non addentro ai temi della libertà di scelta educativa, del pluralismo formativo, della scuola pubblica statale e paritaria… Mi pare che si possa convenire che c’è un gap culturale rilevante che possiamo e dobbiamo cercare di colmare con una azione informativa costante e soda, senza alcun cedimento (clicca qui per leggere).

Il diritto all’istruzione si è trasformato in un malinteso diritto all’impiego pubblico senza alcuna attenzione al fabbisogno educativo. Qui non c’è spazio per la sterile polemica o per la contrapposizione. Eppure in tavoli prestigiosi, relatori di grido dichiaravano: “lo Stato deve pensare anzitutto alla scuola pubblica e cioè a quella gestita dallo Stato; poi, se avanza, pensiamo alle paritarie”… “Ma lei suora è un’ingenua (stona molto più di certi titoli di giornale che servono solo per attirare il lettore): non può pensare che la famiglia possa scegliere dove educare il figlio”. Pazzesco? Non solo, qui si insinua il nostro silenzio, che dovrebbe riaccendere con costanza i riflettori sullo studente con precisione certosina (clicca qui per leggere).

Queste esperienze, insieme alle vostre preziose domande e sollecitazioni, hanno prodotto l’intervista a tre puntate rilasciata ad un giornale serio; lungo questi anni, tutta la stampa, è doveroso ammetterlo, mai ci ha negato lo spazio, forse perchè le buone idee si levano alte oltre l’ideologia o forse perché ha riconosciuto rigore di studio e ricerca del bene dello studente oltre ogni bieco personalismo.

– 27.01.2017: da Formiche, di Pietro Di Michele: “Vi spiego cosa non funziona nella scuola italiana. Parla Suor Anna Monia Alfieri”. Suor Anna, perché ha ingaggiato ormai da anni questa battaglia culturale? Per difendere gli studenti: il mio obiettivo è che sia reso effettivo il diritto alla libertà di educazione riconosciuto ai genitori, che oggi in Italia viene ripetutamente calpestato (clicca qui per leggere).

– 28.01.2017: da Formiche, di Pietro Di Michele, “Cosa dovrebbe fare il Parlamento per la scuola italiana. Parla Suor Anna Monia Alfieri. E in Europa cosa succede?” Viene garantita, e nel caso come, la libertà di scelta educativa per le famiglie? Dal punto di vista giuridico siamo stati molto più rapidi, peccato, però, che a tale riconoscimento non sia ancora seguita una degna attuazione (clicca qui per leggere).

– 29.01.2017: da Formiche, di Pietro Di Michele, “Perché il costo standard è l’unica soluzione per il futuro della scuola italiana”. Quali sono i mali del sistema scolastico italiano a suo avviso? Vedo la fatica ad abbandonare le scelte di comod permette anche al poveroo che hanno ridotto il nostro sistema scolastico a classista, regionalista e discriminatorio. Classista nella misura in cui non di esercitare la libertà di scelta educativa in un pluralismo formativo. Regionalista nel senso che, rispetto ad una regione come le Lombardia, che è ben oltre i parametri europei OCSE, abbiamo ad esempio la Campania e la Calabria molto al di sotto. Infine discriminatorio, innanzitutto nei confronti della classe docente che – a fronte dell’esercizio del diritto alla libertà di insegnamento – si trova, a parità di titolo, a dover percepire uno stipendio inferiore se sceglie di insegnare in una scuola pubblica paritaria rispetto alla scuola pubblica statale. E poi  verso gli studenti portatori di handicap ai quali, se scelgono la scuola pubblica paritaria – che per legge dello Stato Italiano fa parte del sistema scolastico di istruzione – non verrà riconosciuto il docente di sostegno come avverrebbe presso la scuola pubblica statale (clicca qui per leggere).

Andiamo avanti con coraggio con i più cari saluti sr Anna Monia

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