DELSA e GILDA hanno già una proposta contro il concorso in Trentino

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Durante l’ultimo tavolo tecnico di contrattazione in ambito scolastico, tenutosi in data 29 gennaio 2016, i rappresentanti FGU Delsa e FGU Gilda, non limitandosi semplicemente ad esternare la propria contrarietà all'indizione di un concorso per la scuola secondaria, hanno formulato all'amministrazione una precisa proposta alternativa al concorso, supportata da considerazioni di profilo tecnico e giuridico tanto che è stato incassato il concreto interesse dell’amministrazione provinciale la quale ha richiesto di formulare per iscritto quanto detto.

Durante l’ultimo tavolo tecnico di contrattazione in ambito scolastico, tenutosi in data 29 gennaio 2016, i rappresentanti FGU Delsa e FGU Gilda, non limitandosi semplicemente ad esternare la propria contrarietà all'indizione di un concorso per la scuola secondaria, hanno formulato all'amministrazione una precisa proposta alternativa al concorso, supportata da considerazioni di profilo tecnico e giuridico tanto che è stato incassato il concreto interesse dell’amministrazione provinciale la quale ha richiesto di formulare per iscritto quanto detto.
Al di là dei proclami sulla stampa e delle chiacchiere dei sindacati storici grazie ai quali siamo arrivati purtroppo a questo punto, la delegazione FGU Gilda e FGU Delsa si presenterà il prossimo 10 febbraio con in mano una proposta scritta da consegnare ai dirigenti del comparto istruzione e ai giuristi da essi incaricati per valutarne la fattibilità.

Il nostro approccio parte da una iniziale fase di transizione che è già stata avviata sul resto territorio nazionale e che prevede un preliminare censimento delle attuali graduatorie ad esaurimento e di istituto, in modo da : 1) ripulirle del personale docente inattivo ( ossia coloro i quali che da anni non lavorano più nella scuola trentina perché impiegati in altri contesti lavorativi) 2) fare una verifica seria di quelli che sono gli effettivi posti disponibili. Questo non semplicemente sulla base dei numeri dell'utenza scolastica, ma partendo dal presupposto che ci sono precari che prestano da anni servizio continuativo nella scuola trentina e di cui quindi vi è un concreto e reale fabbisogno.
Riteniamo che un opera censitoria sia non solo utile, ma funzionale al sistema scolastico secondo il principio di merito che l’amministrazione trentina e nazionale dicono di voler perseguire e che ciò possa essere fatto benissimo in virtù delle competenze autonomistiche di cui la PAT dispone.

Solo quando l'amministrazione avrà dei dati REALI, sarà possibile fare dei ragionamenti concreti sul reclutamento. Appare infatti inverosimile, la pretesa di bandire un concorso per esami senza aver prima effettuato un censimento quantificando il reale fabbisogno di docenti, tanto più che qui in Trentino non è ancora stata recepita la legge 107 sulla Buona scuola di cui il concorso è passaggio conclusivo e naturale conseguenza.
Chiederemo inoltre che si prendano in considerazione dei nuovi ed aggiuntivi criteri di salvaguardia del personale delle attuali graduatorie di istituto, nell’ottica di una valorizzazione del personale interno che da anni spende la propria professionalità sul territorio e che per tale ragione ha ovviamente maturato i requisiti per la stabilizzazione ( i famosi 36 mesi di servizio) di fronte ai quali, lo ricordiamo, le provincie autonome sono direttamente imputabili per la mancata stabilizzazione.

Se è vero che non è possibile assumere tutti, è pur vero che l’amministrazione può e deve impegnarsi per avviare una fase transitoria motivata da un evidente momento di urgenza e contingenza storica che dia luogo almeno ad un piano di stabilizzazione che punti a preservare le figure che da anni sono alle dipendenze della PAT non certo ad estrometterle. Lo sta già facendo la provincia di Bolzano, perché non replicarlo per Trento?

Dunque un piano che consideri il criterio della territorialità (ossia dell' operato di questi docenti sul territorio provinciale per più di 36 mesi) in associazione al criterio principale del merito, che già è comprovato dal titolo abilitante conseguito da tali docenti il quale è già di valore concorsuale visto che i corsi sono selettivi e si concludono con un esame finale che ne mette a rischio l’intero percorso.

Si rende necessario trovare una terza e nuova via per il reclutamento per gestire questa necessaria fase transitoria e contingente: ossia istituire in associazione al canale delle Gae e quello del concorso ordinario, una graduatoria provinciale straordinaria in cui inserire tali docenti abilitati e a cui riservare una quota dei ruoli.

Un anno fa, unico in tutta Italia, sindacato Delsa ha avviato un RICORSO contro il CONCORSO indetto per le lingue della primaria e della materna. Con lo stesso principio ci batteremo contro questo nuova procedura concorsuale che ancora una volta ignora l’esistenza di personale già ampiamente formato e incluso nelle graduatorie trentine cui attingere per il fabbisogno scolastico. 

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