Dalla primaria agli Esami di Stato, tutto ruoterà intorno alle prove Invalsi. Indispensabili i docenti di potenziamento

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Emergono significative novità nei decreti delegati attuativi della Legge 107 del 2015 e prove dell’INVALSI.

Scuola primaria

Le prove di italiano e matematica già sono previste dalla legislazione vigente, a partire dalla Direttiva n, 74/2008 sui compiti assegnati deIl’INVALSI. La novità è la prova in inglese. Dove emergono, comunque, delle forti criticità. Si afferma nella relazione tecnica che nel medio termine non è possibile pensare a una prova standardizzata somministrata tramite computer. La forte eterogeneità delle dotazioni informatiche e delle competenze digitali di base presenti nelle scuole primarie rendono ancora impossibile realizzare una prova su base censuaria. Questo limite tecnico-operativo preclude, nel fatti, allo stato delle cose qualsiasi forma agevole di adattività della prova d’Inglese e quindi si deve necessariamente pensare a una prova cartacea unico. Ma si segnala anche che l’insegnamento dell’Inglese nella scuola primaria è fortemente differenziato tra le diverse scuole e quindi risulta tecnicamente molto difficile stabilire il livello di difficoltà al quale attestare la prova.



Scuola secondaria di primo grado
In varie occasioni i Presidenti di Commissione, nelle loro relazioni sullo svolgimento degli esami, e molti docenti hanno lamentato la numerosità delle prove, anche rispetto all’esame di Stato del secondo ciclo, alla modalità fortemente deterministica di attribuzione del voto, alla presenza della prova nazionale INVALSI valutata con criteri non definiti dalla commissione d’esame. Con il decreto legislativo, le prove Invalsi vengono escluse dalle prove d’esame, ma costituiscono strumenti utili per restituire informazioni utili e comparabili sugli apprendimenti. In base a tale previsione normativa, all’INVALSI, con direttiva annuale o pluriennale viene assegnato il compito di predisporre prove censuarie per la rilevazione degli apprendimenti degli studenti che, attualmente, riguardano le classi seconde e quinte di scuola primaria, le terze classi di scuola secondaria di primo grado, le classi seconde di scuola secondaria di primo grado. La rilevazione annuale degli apprendimenti è finalizzata alla valutazione dell’efficienza e dell’efficacia del sistema educativo di istruzione e formazione, ai sensi del DPR 80/2013. La prova scritta a carattere nazionale dall’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istituzione, vorrà che il testo dell’INVALSI verrà posizionato in altro momento dell’anno scolastico e con la sola funzione di requisito obbligatorio di ammissione all’esame; gli esiti di tale prova scritta sono comunque di tipo censuario e restituiti a ciascun alunno in apposita sezione della attestazione delle competenze.
Dunque, si scrive chiaramente che per essere ammessi all’esame si devono svolgere le prove dell’INVALSI.

Scuola secondaria di secondo grado
La legge 176/2007 ha previsto che vengano effettuate verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti, di norma, alla seconda e quinta classe del secondo ciclo di istruzione. In base a tale previsione normativa, all’INVALSI, con direttiva annuale o pluriennale è stato assegnato il compito di predisporre prove censuarie per la rilevazione degli apprendimenti degli studenti che, fino al decorso anno scolastico, hanno riguardato le sole classi seconde. Con il decreto legislativo si intende portare a compimento quanto disposto dalla citata legge del 2007, attivando le rilevazioni censuarie degli apprendimenti anche per le classi quinte di scuola secondarie di secondo grado. In tale prospettiva, con il decreto si considera la partecipazione degli studenti delle classi quinte alle rilevazioni INVALSI quale requisito indispensabile per l’ammissione all’esame di Stato . In analogia a quanto previsto per l’esame di Stato del primo ciclo, le prove riguarderanno le competenze di italiano, matematica e lingua inglese. Gli esiti sono riportati in apposita sezione del documento allegato al diploma e riguardante il curriculum dello studente. Elemento importante di novità, è il valore orientativo della prova rispetto all’accesso ai percorsi accademici universitari in quanto si prevede, in via generale, che le Università possano tenere a riferimento i livelli di competenza conseguiti nelle discipline oggetto delle prove .
Dunque, anche nella scuola secondaria di secondo grado, per essere ammessi all’esame di Stato sarà obbligatorio svolgere il test INVALSI.

Le materie che caratterizzeranno le prove dell’INVALSI saranno tre, italiano, matematica ed inglese, che coincidono con quelle dell’esame con cui si conclude il primo ciclo d’istruzione. E guarda caso le materie previste come prioritarie dalla Legge 107 del 2015 sulle quali dover caratterizzare prevalentemente l’attività di “potenziamento” sono proprio quelle che riguardano le materie dell’INVALSI. Non è un caso che nella relazione tecnica si dedica attenzione anche all’organico di potenziamento in relazione anche alle prove dell’INVALSI. Si scrive che emerge una previsione del 30% circa di alunni delle classi terze che si sono collocati al livello I di Italiano e matematica nella prova scritta a carattere nazionale Invalsi quali possibili fruitori di azioni di rinforzo a cura dei docenti di potenziamento. E per la sola scuola secondaria di primo grado il computo del docenti dell’organico di potenziamento, di cui alla legge 107/2015, necessari è pari al 9.36% del totale del docenti (675 su 7.206).  Insomma, vi è poco da dire, tutto ruota intorno alle prove dell’INVALSI che incidono in modo profondo sulla struttura della scuola pubblica italiana.

Leggi i testi dei decreti

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