Corso di formazione sugli sci, il preside nega il permesso ad un docente

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Sei giorni in un hotel 4 stelle del club Alpitour, località Passo del Tonale, soggiorno in mezza pensione bevande incluse, skipass per 5 giorni, scuola sci due ore al giorno, per un totale di 475 euro.

E’ quanto prevede un corso regionale residenziale di formazione per docenti, in particolare per quelli di educazione fisica, e per dirigenti scolastici, dal titolo “Sci e tutela ambientale”. Ne parla il Corriere della Sera.
Ad un docente di sostegno dell’istituto superiore della provincia di Monza Brianza il preside ha negato la partecipazione; il docente ha presentato la richiesta di autorizzazione al preside, specificando che si trattava di uno dei corsi ufficialmente riconosciuti dal ministero dell’Istruzione e che il Centro sportivo educativo nazionale, che lo organizza, è tra quelli ufficialmente riconosciuti dal Miur.

Il preside ha rifiutato “motivato dalla non congruenza della proposta formativa del corso rispetto al profilo professionale del professore”.

Secondo il dirigente, la richiesta di formazione non è “attinente al piano formativo”, requisito stabilito dal collegio dei docenti dell’istituto per autorizzare i corsi. La decisione è stata “presa valutando il prevalente interesse dei due minori seguiti dal docente stesso”.

Il professore replica: “Il dirigente deve limitarsi a cercare l’ente che eroga il corso nella direttiva Miur che accredita tutti gli enti di formazione qualificati. E poi il lavoratore deve naturalmente attestare di aver partecipato al corso. Stop. Semmai il preside può scrivere al Miur ed esternare le proprie rimostranze. Ma assolutamente non può negare, con accampate e pretestuose motivazioni, al lavoratore la fruizione di un importante diritto/dovere qual è quello della formazione”.

“La formazione è considerata servizio a tutti gli effetti- insiste il professore – Il dirigente che non autorizza il docente a formarsi, non solo viola un diritto previsto dalla norma pattizia, ma impedisce al lavoratore di acquisire quelle competenze che servono ad accrescere le qualità professionali del docente”.

Il preside ribadisce che il diniego è stato motivato:” Ci sono i regolamenti- ma poi un dirigente fa le sue valutazioni. Se fosse stato un meccanismo automatico, non ci sarebbe stato bisogno del nullaosta del dirigente, no?”

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