Contratto triennio 2015/18, Anief e Udir chiedono di non firmare il rinnovo senza il recupero dell’inflazione

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Anief-Udir – Con l’inizio dell’estate, la trattativa del rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici entra nel vivo: dopo l’approvazione del testo unico del pubblico impiego, si passa infatti alla revisione dei contratti specifici delle varie categorie per la stesura degli atti di indirizzo.

 Anche del personale scolastico che con meno di 30mila euro lordi annui medi detiene la non invidiabile palma del meno pagato della Pubblica Amministrazione. “Il Miur – scrive Orizzonte Scuola – ha convocato i sindacati del comparto scuola e dirigenza per il 14 giugno p.v. alle ore 10.00. Come si può leggere nell’atto di convocazione, all’incontro sarà presente la Ministra Fedeli. Ricordiamo che il rinnovo dovrebbe avvenire sulla base dell’accordo del 30 novembre, che prevede un aumento medio mensile di 85 euro, da percepire per intero dal 2018”.

 

Pertanto, deve essere chiaro che gli aumenti di cui si parla, circa 50 euro netti medi a lavoratore, non si potranno concretizzare prima del prossimo anno solare, anche perché la parte più consistente dei finanziamenti statali è ancora da approvare, attraverso la prossima Legge di Bilancio. Inoltre, aspetto ancora più grave, non è previsto il recupero da settembre del 2015 del 7% dello stipendio rispetto al 14%: si tratta del valore dell’inflazione certificato aumentato dal 2008, anno di blocco del contratto, e il 2015 anno del possibile sblocco. E nell’accordo che si vuole andare a realizzare, non vengono nemmeno considerati i quattro mesi del 2015, da settembre a dicembre, più la parte proporzionale della tredicesima mensilità, come ha invece stabilito la Corte Costituzionale.

 

Anief e Udir, pertanto, invitano tutti gli altri sindacati a non sottoscrivere questa proposta. A conti fatti, la firma del nuovo contratto di categoria, dopo nove anni di blocco, deve infatti necessariamente prevedere 2.792 euro medi in più a docente e Ata rispetto alle risorse stanziate sinora. E prevedere oltre 8mila euro per i dirigenti scolastici, che già percepiscono abbondantemente meno di tutti nell’area della dirigenza pubblica italiana.

 

“Ma siccome occorre recuperare anche l’altro 7 per cento mancante per recuperare il costo della vita – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, segretario confederale Cisal e segretario organizzativo Confedir cui aderisce Udir – le cifre che il Governo deve stanziare sono esattamente il doppio: 5.584 euro per i lavoratori docenti, amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici. E oltre 16mila euro per i dirigenti scolastici. Stiamo parlando di risorse importanti, sottratte a dei dipendenti che svolgono un lavoro prezioso ma che da troppi anni continuano a essere pagati meno di tutti”.

 

“I diritti dei lavoratori e dei capi d’istituto non possono continuare a essere negati e sottomessi. Quanto viene proposto, anche se ai soldi non si rinuncia mai, è al limite dell’immorale. Il nostro appello arriva prima di una nuova serie di incontri con i lavoratori e con la dirigenza scolastica. Ma anche a pochi giorni dal riuscito sciopero Udir che ha convinto il ministero dell’Istruzione a rivedere alcune posizioni già prese. Se però la contrattazione non dovesse prendere la piega richiesta, se le risorse continueranno a essere modeste, non resterà che rivolgersi al tribunale”, conclude Marcello Pacifico.

 

 

Gli aumenti da corrispondere al personale docente e Ata (stipendio da 1.500

 

Anno scolastico Mensilità da corrispondere Aumenti proposti dal Governo attraverso il nuovo CCNL Scuola Aumenti da corrispondere applicando l’IVC (Indennità di vacanza contrattuale) Differenza (perdita media irrecuperabile di aumenti per ogni lavoratore)
2015/16 4,3       0 €   452 € – 452 €
2016/17 13 130 €

(10 € per 13 mensilità)

1.365 € – 1.235 €
2017/18 13 520 €

(40 € per 13 mensilità)

1.365 € – 845 €
2018/19 13 1.105 €

(a regime)

1.365 € – 260 €
PERDITA MEDIA TOTALE PER DOCENTEI E ATA: – 2.792 €

Tabella realizzata dall’Ufficio Studi Anief-Udir

 

 

Gli aumenti da corrispondere ai dirigenti scolastici (stipendio tabellare annuo da 42.000 €)

 

Anno scolastico Mensilità da corrispondere Aumenti da corrispondere applicando l’IVC (Indennità di vacanza contrattuale) Differenza (perdita media irrecuperabile di aumenti per ogni lavoratore)
2015/16 4,3
-972 €
2016/17 13 2.940 € – 2.810 €
2017/18 13 2.940 € – 2.420 €
2018/19 13 2.940 € – 1.835 €
PERDITA MEDIA TOTALE PER DIRIGENTE SCOLASTICO: – 8.037 €

Tabella realizzata dall’Ufficio Studi Anief-Udir

 

 

Anief mette a disposizione dei modelli di diffida per il recupero totale degli arretrati, attraverso lo sblocco dell’Indennità di vacanza contrattuale, da assegnare per legge. È una procedura che possono attuare sia i dipendenti della Scuola che i lavoratori della Pubblica Amministrazione.

 

Anche Udir ha deciso di avviare ricorso al Tar pure per l’incremento del Fondo Unico nazionale, altrimenti destinato a rimanere fermo: la giovane organizzazione sindacale, che opera a tutela dei dirigenti scolastici, è pronta altresì a impugnare tutti i Contratti Integrativi Regionali che saranno sottoscritti. Aderisci al ricorso gratuito. Inoltre, il nuovo sindacato della dirigenza mette a disposizione specifici modelli di diffida, finalizzate al recupero di una serie di ‘voci’ e diritti sino a oggi negati: Recuperi Erariali, Trattenuta TFR/TFS, Trattenuta ENAM, Indennità di vacanza contrattuale, RIA, FUN. Per informazioni, si può contattare il 331.7713481. Per una consulenza gratuita, scrivere a [email protected]. Per aderire ai ricorsi su RIA, FUN, CIR consultare il sito internet www.udir.it.

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