Contratto, perché i docenti di sostegno dovrebbero guadagnare di più? Lettera alla Fedeli

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Gentile Ministra Fedeli, ho letto ormai senza più stupore l’ennesima assurda proposta su come pagare meglio gli insegnanti; a Suo parere tra i più meritevoli di riconoscimento economico ci sarebbero quelli di sostegno.

E perché mai, chiedo io (e con me molti altri docenti curricolari)? Lavorano forse più degli altri? Oserei affermare il contrario (e molti di loro lo dicono apertamente): a fronte di classi sempre più numerose che i docenti “normali” devono gestire loro si occupano di due-tre alunni, raramente uno in caso di grave patologia. E usufruiscono sempre della collaborazione e dell’aiuto dei colleghi che, non dimentichiamocelo, dell’allievo disabile si prendono cura comunque nelle restanti ore di lezione insieme a tutti gli altri alunni (parecchi dei quali afflitti da bisogni educativi speciali spesso impegnativi più delle stesse disabilità!).

Inoltre i docenti di sostegno quante verifiche correggono? Una decina al mese a fronte di CENTINAIA corrette dagli altri docenti, in particolare da coloro i quali hanno l’obbligo per legge di effettuare prove scritte (italiano, matematica, lingua straniera), ma che nessun ministro si degna di pensare che meritino di essere pagati di più! Anche la partecipazione ai consigli di classe è di gran lunga meno impegnativa per i docenti di sostegno: due, al massimo tre mentre ci sono colleghi che partecipano a nove riunioni mensili. E che dire dei “poveretti” che si assumono il ruolo e gli oneri di coordinatori di classe? Lavoro di notevole responsabilità e impegnativo, ma disconosciuto da ogni normativa anche con la connivenza dei sindacati, che non vogliono creare GERARCHIE tra gli insegnanti!!!

Già, ma costoro sono pagati con il FIS, bisbigliano malevoli gli altri: certo, quando va bene per dieci ore all’anno, cioè “guadagnano” poco più di cento euro (al netto delle tassazioni varie).

In conclusione, cara ministra: innanzitutto DEVONO ESSERE AUMENTATI DECOROSAMENTE gli stipendi INDEGNI di tutti i docenti italiani, che lavorano come e forse più dei loro colleghi europei; in secondo luogo paghiamo meglio chi lavora davvero di più (come sopra specificato); infine che sia dia il giusto peso alla la ridicola somma che corrisponde alla cosiddetta “Funzione docente”, retribuita con circa 250 euro mensili alla sottoscritta dopo 31 anni di lavoro (cioè pochi spiccioli orari per il tempo dedicato a preparare le lezioni, correggere le verifiche, compilare il registro elettronico, stendere programmazioni, relazioni e verbali, incontrare i genitori. ecc.)

Spero quindi che legga questa mia lettera e si impegni realmente (come sembra dichiarare in alcune interviste) per garantire un rinnovo contrattuale dignitoso a noi docenti, altrimenti dubito che i “laureati migliori” desiderino intraprendere la “carriera” (se vogliamo ridicolmente chiamarla così’) di insegnante; senza poi dimenticarci di chi è alla soglia della pensione, che ha uno stipendio finale uguale a quello di chi è andato in pensione dieci anni fa…

Cordiali saluti,
Antonella Torri

P.S. dimenticavo: non sarebbe anche doveroso recuperare l’anno 2013 ai fini della carriera dei docenti? Nessuno ormai ne parla più…

Aumento stipendi entro metà dicembre. Più soldi ad insegnanti che lavorano su sostegno, scuole di frontiera, educazione adulti

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