Aumenti stipendiali 85 euro, ecco accordo: premi produttività e chi fa meno assenze. Sostegno redditi bassi

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Terminato l’incontro tra sindacati e Governo relativamente al rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione, personale scuola incluso.

L’impegno finanziario per rinnovare i contratti in tutta la Pubblica Amministrazione sarà pari 5 miliardi nel triennio 2016-18. E’ quanto fanno sapere i sindacati al termine dell’incontro con il ministro della P.A, Marianna Madia.

“L’aumento è di 85 euro medi, abbiamo insistito sul fatto che siano medi” anche per dare “una maggiore attenzione e un maggiore sostegno ai redditi bassi, a chi ha sofferto di più la crisi e il blocco contrattuale”. Così la ministra della PA, Marianna Madia, dopo la firma dell’accordo quadro che sblocca la contrattazione del pubblico impiego “dopo sette anni”. Madia ha definito l’accordo “innovativo” sottolineando come si sia “ridato spazio alla contrattazione”.

ACCORDO IN 6 PUNTI, SINTETIZZATO DALL’ANSA

– RELAZIONI SINDACALI, PIU’ POTERE AL CONTRATTO PER TUTTI. Il Governo si impegna a rivedere il rapporto tra legge e contrattazione, “privilegiando la fonte contrattuale” in “tutti i settori”. Non solo, l’esecutivo farà in modo che il ricorso all’atto unilaterale da parte della P.a sia limitato ai casi in cui ci sia stallo con conseguente “pregiudizio”.

– PARTE NORMATIVA, SPINTA PRODUTTIVITA’ E WELFARE, PREMI SU PRESENZE. “Macro obiettivi” per migliorare i servizi. Il Governo promette di rimettere mano ai fondi per la contrattazione di secondo livello, il salario accessorio, e di promuovere anche nel pubblico “una fiscalità di vantaggio” per la produttività. Si apre anche al welfare integrativo, dai fondi pensione alla sanità. Soprattutto si parla di “misure contrattuali che incentivino più elevati tassi medi di presenza”.

– PARTE ECONOMICA, 85 EURO MEDI MENSILI, RIDURRE FORBICE REDDITI. Le parti, nella contrattazione, valorizzeranno i “livelli retributivi che maggiormente hanno sofferto la crisi economica e il blocco della contrattazione”. La logica è quella della piramide rovesciata, per cui si favorisce chi ha di meno. Non a caso si parla di aumenti “non inferiori a 85 euro mensili medi” e di “riduzione della forbice” retributiva, senza “penalizzazioni indirette” per i beneficiari del bonus Irpef.

– MONITORAGGIO RIFORMA P.A, OSSERVATORIO E GARANZIE PRECARI. Gli effetti delle novità saranno sottoposti alla vigilanza delle parti. Particolare attenzione sarà dedicata al reclutamento del personale, si punta ad eliminare il precariato. Intanto il governo “si impegna ad assicurare il rinnovo dei contratti” in scadenza.

– LE TAPPE PER LO SBLOCCO DELLA TRATTATIVA. La trattativa per lo sblocco è iniziata con l’incontro del 26 luglio al ministero della P.a. con i sindacati. Sono seguiti incontri tecnici all’Aran. Si è arrivati così alla riunione di giovedì scorso, con la messa a punto di una prima bozza. Ora la palla ripassa all’Aran a cui la ministra dovrà inviare l’atto d’indirizzo per riaprire i tavoli ufficiali di contrattazione, che saranno quattro, quanti i comparti (ridotti, erano 11, con l’accordo del 5 aprile).

– BLOCCHI E RINNOVI, TRA SENTENZA E MANOVRE. Le manovre hanno bloccato per due giri i contratti, fermi dal 2009, poi la scorsa legge di stabilità ha stanziato 300milioni, giudicati insufficienti dai sindacati. Prima c’era stata la sentenza della Consulta, era il 24 giugno 2015: proseguire con il blocco, ha dichiarato, è illegittimo. Ma un’altra sentenza della Corte Costituzionale, uscita venerdì scorso, colpendo la riforma Madia ha rischiato di rendere più complessa la trattativa. Allarme che per ora sembra rientrato.

BONUS 80 EURO

Uno dei nodi, su cui la trattativa a un certo punto si è incagliata, è stata la sovrapposizione tra l’aumento contrattuale e il bonus Irpef, che comunque, specifica Madia, riguarda una platea “non superiore ai 200 mila” dipendenti. Le parti quindi garantiscono che nulla andrà perso, anzi la ministra parla di “un effetto domino a favore della redistribuzione del reddito”

Comunciato UIL

Accordo che riconosce il valore del lavoro pubblico e valorizza le professionalità

Un accordo che riconosce il valore del lavoro pubblico e valorizza le professionalità – è il commento di Antonio Foccillo, Michelangelo Librandi, Nicola Turco, Sonia Ostrica e Pino Turi, rispettivamente segretario confederale UIL, segretari generali di UIL FPL, UIL PA, UIL Rua e UIL Scuola dopo la firma dell’accordo di oggi a Palazzo Vidoni.

Un’intesa che, i segretari UIL, considerano propedeutica ai rinnovi contrattuali e che restituisce alla contrattazione autonomia sia a livello nazionale che aziendale e che consentirà l’inizio di una fase di recupero salariale dopo sette anni di blocco.

La UIL valuta positivamente il testo sottoscritto oggi perché sostanzia quello che abbiamo più volte richiesto – mette in chiaro Antonio Foccillo, segretario confederale – in particolare una nuova definizione delle relazioni sindacali; la ripresa della contrattazione di secondo livello liberata dai vincoli attualmente esistenti; la defiscalizzazione del salario accessorio; l’introduzione del welfare aziendale e a sostenere lo sviluppo della previdenza complementare. Significativo è l’impegno per la riduzione del lavoro flessibile ed il superamento del precariato.

Siamo sulla strada giusta – dichiara Nicola Turco, segretario generale UILPA – aggiungendo che si avvia un percorso positivo per il recupero salariale, ma sopratutto, si restituisce ai lavoratori, la partecipazione ai processi di riforma della PA.

L’ accordo di oggi può rappresentare un modo per ricucire lo strappo con il mondo della scuola – mette in evidenza il segretario generale della UIL Scuola, Pino Turi – una possibilità che passa proprio per il negoziato contrattuale. La scuola – precisa Turi – si trova ad affrontare misure legislative che si configurano come vere e proprie invasioni di campo sul terreno della contrattazione. Con l’intesa di oggi possiamo, ora, avere lo strumento per correggere misure sbagliate e etero dirette che minano l’autonomia scolastica e incidono negativamente sul lavoro e sui diritti dei lavoratori. Ci sono le condizioni per fare un vero contratto.

Si punta sulla valorizzazione del personale e la crescita dei serizi ai cittadini – rilancia il segretario della UIL FPL, Michelangelo Librandi. C’è un segnale di discontinuità con il recente passato nella gerarchia delle fonti – puntualizza – la contrattazione riacquista il ruolo naturale per le materie riguardanti l’organizzazione del lavoro, la lotta agli sprechi e la conseguente attribuzione ai lavoratori di parte delle risorse recuperate. Si ribadisce inoltre il confronto su testo unico del pubblico impiego e l’impegno del Governo a stanziare per i comparti Regioni , Autonomie Locali e Sanità risorse pari a quelle definite nell’accordo.

Sonia Ostrica, segretario generale UIL RUA giudica ottimo l’impegno assunto dal Governo per garantire i rinnovi del personale precario in scadenza, in attesa del superamento definitivo del precariato.
Positivo il giudizio anche in merito al valore che assume la contrattazione, superando le rigide norme imposte sulla valutazione e l’impegno a rivedere malattia, congedi e per permessi.

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