Concorso scuola: la non partecipazione dei docenti di ruolo potrebbe non essere così scontata, sebbene prevista per legge

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Concorso scuola docenti al via, entro fine mese il Ministero pubblicherà i bandi. I docenti di ruolo sono esclusi, sicuri che nei tribunali non si ribalterà la decisione?

Concorso scuola docenti al via, entro fine mese il Ministero pubblicherà i bandi. I docenti di ruolo sono esclusi, sicuri che nei tribunali non si ribalterà la decisione?

Il Consiglio di Stato, come abbiamo riportato nell’articolo del 12 gennaio 2016 “PAS. Consiglio di Stato: illegittimo escludere i docenti di ruolo. Anief:tutelare possibilità di crescita professionale”, si è espresso a favore della possibilità, per i docenti già di ruolo,di partecipare al precedente Percorso Speciale Abilitante (PAS) per conseguire l’abilitazione per un altro posto o un’altra classe diconcorso, ritenendo quindi illegittima l’esclusione prevista dall’Amministrazione.

Secondo la sentenza del Consiglio di Stato, l’esclusione suddetta “non potrebbe non configurarsi come ingiustificata disparità ditrattamento”, da intendersi come una limitazione “di nuove prospettive di formazione e diversificazione professionaletramite acquisizione di nuovi e diversi titoli di idoneità”.

Altra motivazione addotta dal Consiglio di Stato riguarda la non discriminazione dei docenti a tempo indeterminato rispetto a quelli atempo determinato, sulla base della Direttiva 1999/70/CE, che è stata, dunque,interpretata in modo da escludere anche discriminazioni al contrario. La norma, che ha vietato la frequenza del PAS ai docenti di ruolo,dunque, si configurerebbe come una normativa che assicura vantaggi al personale precario a scapito dei diritti dei lavoratori stabilizzati.

Tale sentenza (considerate anche le motivazioni), ci chiediamo, potrebbeavere ripercussioni sul prossimo concorso a cattedra, che vieterà, secondo quanto stabilito dalla legge n.107/2015, la partecipazione aidocenti già di ruolo?

Potrebbe aprire la strada a contenziosi volti a permettere ai docenti a tempoindeterminato la partecipazione al prossimo al concorso?

Non si tratterebbe certo di una novità, come testimonia, ad esempio, larecente sentenza n. 12071/2015 del TAR del Lazio, a seguito del ricorso presentato dall’ANIEF per l’illegittima esclusione degli insegnanti già in servizio con contratto di lavoro a tempoindeterminato dall’ultimo bando di concorso, il D.D.G. n. 82/2012.

Sia la sentenza del Consiglio di Stato sulla partecipazione al PAS chequella del TAR del Lazio sulla partecipazione al concorso 2012 presentano tra le motivazioni l’ingiusta disparità di trattamento venutasi a creare tra docenti precari e diruolo.

È doveroso, tuttavia, sottolineare che relativamente al prossimoconcorso, diversamente che per il precedente, il divieto di partecipazione per i docenti a tempo indeterminato è stabilito nondall’Amministrazione tramite il bando, ma per legge, la 107/2015 il cui articolo 1 comma 104 così detta:

E' escluso dal piano straordinario di assunzioni il personale gia'assunto quale docente a tempo indeterminato alle dipendenze dello Stato, anche se presente nelle graduatorie di cui al comma 96,letterea) e b), e indipendentemente dalla classe di concorso, dal tipo di posto e dal grado di istruzione per i quali vi e' iscritto o in cuie' assunto…

Essendo il divieto stabilito da una fonte di rango legislativo, la viagiudiziaria sarà sicuramente più impervia. Considerato, comunque,l’orientamento giurisprudenziale e la motivazione delConsiglio di Stato sulla partecipazione ai PAS, che ha considerato interpretabile la Direttiva CEE 1999/70/CE in modo da escludereanche discriminazioni al contrario, ossia la discriminazione dei docenti di ruolo avantaggio dei docenti precari, la non partecipazione al prossimo concorso dei docenti di ruolo potrebbenon essere così scontata.

Un parere autorevole al riguardo è stato espresso dall’ispettore delMIUR Max Bruschi, il quale ha espresso le sue perplessità riguardo al suddetto divieto, non tanto per le motivazioni summenzionatequanto piuttosto per una questione di merito. 
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Bruschi ha affermato che il fatto di impedire ai docenti di ruolo la partecipazione al concorso ha come conseguenza quella di limitare la possibilità dei passaggi di cattedra e di ruolo ai soli criteri contrattuali e non al merito, chiedendosi se ciò sia giusto.

Secondo l’Ispettore, dunque, non si possono affidare i passaggi di ruolo solo agli annuali contratti collettivi nazionali integrativi concernenti la mobilità professionale e territoriale del personale docente, ma sarebbe opportuno permettere i detti passaggi anche tramite la procedura concorsuale, che si fonda appunto sul merito.

A prescindere dagli aspetti giurisprudenziali, che sono senza ombra di dubbio di fondamentale importanza, risulta difficile non essere d’accordo con le parole dell’ispettore del MIUR, anche perché la partecipazione al concorso del personale a tempo indeterminato non sottrarrebbe cattedre ai precari: i posti che potrebbero occupare i docenti già di ruolo sarebbe in numero pari a quelli che i medesimi lascerebbero vacanti e disponibili.

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