Concorso scuola docenti, SNALS: tabella valutazione titoli risponde a business università, più punti al servizio

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Oggi, finalmente, anche i sindacati hanno avuto la bozza del concorso scuola docenti. Tra i primi ad esprimere un parere, lo SNALS che ha attaccato i  bandi su varie questioni.

Oggi, finalmente, anche i sindacati hanno avuto la bozza del concorso scuola docenti. Tra i primi ad esprimere un parere, lo SNALS che ha attaccato i  bandi su varie questioni.

Innanzituttto il sindacato si è lamentato del fatto che il Ministero non ha risposto in modo chiaro alla possibilità d i modifiche dei testi, trasformando l'incontro in una informativa di facciata.

Ad ogni modo, lo SNALS ha chiesto di:

  • intervenire preliminarmente al concorso, o almeno contestualmente, per risolvere i problemi legati alla scuola dell'infanzia e agli abilitati di seconda fascia;
  • prevedere norme compensative della mancata attribuzione del potenziamento alla scuola dell'infanzia e per gli abilitati di seconda fascia, in particolare per quelli che hanno i requisiti della sentenza europea. Al riguardo ha denunciato la mancata previsione di una riserva di posti e di precedenze;
  • rivedere, in quanto non accettabile, l'esclusione del personale di ruolo. Ciò non solo in linea di principio ma, in particolare, in questo momento in cui molti sono stati nominati su discipline solo perché nelle GAE, anche se avevano sempre insegnato in altre classi di concorso per cui erano pure inclusi nelle GAE;
  • dare attuazione alla norma di salvaguardia che prevedeva l'ammissione senza abilitazione per i laureati ante 2001/2002 per i concorsi non effettuati nel 2012 ;
  • sanare il mancato possesso dell'abilitazione almeno per le classi di concorso per cui non è mai stato attivato il TFA; non è detto, infatti, che tutti avessero i requisiti per i PAS;
  • garantire, nella logica di cui sopra, l'ammissione ai concorsi degli ITP con riferimento al solo titolo di accesso.

Per quanto riguarda i punteggi, lo SNALS ha chiesto di "modificare le tabelle proposte che sembrano rispondere al business delle università, con il riconoscimento di chi ha potuto conseguire titoli, ovviamente a pagamento, e non, invece, a premiare la ricerca di un docente dotato non solo di competenze disciplinari, ma anche di capacità di relazionarsi con gli allievi".

In particolare, secondo il sindacato c'è "eccessiva la differenza di valutazione tra l'abilitazione conseguita con il TFA e le altre abilitazioni" e che "il punteggio attribuito al servizio è troppo basso e, tra l'altro, in contrasto con l'applicazione della stessa legge 107 che al comma 114 lett. b) prevede tra i “due titoli valutabili in termini di maggior punteggio” proprio “il servizio prestato a tempo determinato”"

La scheda di OrizzonteScuola sul concorso

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