Concorso scuola docenti, MIDA: rinviare, studiare tutto in un mese è impossibile a causa della riforma delle classi di concorso

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A supportare la richiesta dei docenti precari sul concorso scuola docenti, anche alcuni emendamenti presentati in occasione del "Milleproroghe" che si discuterà i primi di Febbraio.

A supportare la richiesta dei docenti precari sul concorso scuola docenti, anche alcuni emendamenti presentati in occasione del "Milleproroghe" che si discuterà i primi di Febbraio.

I docenti precari non ci stanno alle regole del Ministero sul concorso a cattedra. Già dalla pubblicazione delle bozze da parte della nostra redazione avevano rilevato l'incongruenza del carattere nozionistico dei contenuti richiesti per affrontare il concorso, dato che esso è rivolto a docenti già abilitati ed esaminati sugli stessi argomenti proposti.

Altra questione riguarda la tempistica. Il Ministro ha più volte ribadito la volontà di avviare il concorso entro la prima settimana di Febbraio, con prima prova tra Marzo e Aprile.

Tempi troppo stretti che non permettono una preparazione ottimale per affrontare quella che è per molti una occasione da non perdere.

Negli emendamenti presentati al Milleproroghe si evidenziano, inoltre, motivazioni concrete che avallano la richiesta di un rinviao al 1 giugno 2016. Innanzitutto la revisione delle classi di concorso che ha causato, tra le altre cose, una revisione dei programmi di studio. I candidati, infatti, "si troveranno ad affrontare un imprevisto, oneroso e ingiustificabile carico di studio, da qui l’importanza di prorogare il termine dell’uscita del bando di concorso."

Inoltre, c'è incertezza sul numero disponibile effettivo di posti. Il concorso dovrà essere bandito su tutti i posti disponibili, ma le operazioni di mobilità e assegnazione degli organici saranno complete tra  maggio e giugno.

"Il numero di posti da mettere a bando – inoltre – determinerà anche la dimensione della graduatoria finale del concorso, limitata al 10% secondo l’art.1 comma 113 lett. G) della legge 107/2015 («La predetta graduatoria e' composta da un numero di  soggetti  pari,  al massimo, ai posti messi a concorso, maggiorati del 10 per cento»), e da qui l’importanza di prorogare il termine dell’uscita del bando di concorso, una volta definibili con esattezza il numero dei posti da bandire."

Tutto si gioca sul filo di lana, dato che il bando potrebbe essere pubblicato proprio mentre si discuterà il decreto Milleproroghe. La discussione degli emendamenti, infatti, è prevista dal 2 febbraio.

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