Concorso a cattedra: nessuna speranza di riapertura del bando per i non abilitati

Di Lalla
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Lalla – L’On. Bachelet (PD) chiede al Ministero la riapertura del bando di concorso per personale docente avvalendosi della disposizione di cui all’articolo 4 del D.I. n. 460 del 1998 che prevede una tale ipotesi per quelle classi di concorso per cui siano state prodotte un numero circoscritto di domande di partecipazione. La risposta: norma transitoria, non applicabile al presente concorso. In ogni caso il numero dei partecipanti, sia abilitati che non abilitati, supera di gran lunga il numero dei posti messi a concorso. Ma l’On. Bachelet non è convinto, e porta come esempio la A033 in Lombardia.

Lalla – L’On. Bachelet (PD) chiede al Ministero la riapertura del bando di concorso per personale docente avvalendosi della disposizione di cui all’articolo 4 del D.I. n. 460 del 1998 che prevede una tale ipotesi per quelle classi di concorso per cui siano state prodotte un numero circoscritto di domande di partecipazione. La risposta: norma transitoria, non applicabile al presente concorso. In ogni caso il numero dei partecipanti, sia abilitati che non abilitati, supera di gran lunga il numero dei posti messi a concorso. Ma l’On. Bachelet non è convinto, e porta come esempio la A033 in Lombardia.

L’interrogazione

BACHELET e COSCIA. -[….]

se il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca stia predisponendo quanto necessario affinché, una volta verificato il numero di domande di abilitati, la riapertura del bando per quelle classi in cui non ve ne sono abbastanza, ai sensi dell’articolo 4 del decreto interministeriale n. 460 del 1998, avvenga immediatamente, onde evitare ritardi;

quante e quali fra le classi di concorso bandite siano, secondo i dati aggiornati del Ministero, esaurite o in via di esaurimento e quanti i posti disponibili in organico relativamente alle classi di concorso esaurite o in via di esaurimento. (5-08046)

La risposta del Sottosegretario Ugolini

L’Onorevole interrogante chiede che il Ministero disponga la riapertura del bando di concorso per personale docente di cui al decreto direttoriale n. 82 del 24 settembre 2012, avvalendosi della disposizione di cui all’articolo 4 del decreto interministeriale n. 460 del 1998 che prevedeva una tale ipotesi relativamente a quelle classi di concorso per cui siano state prodotte un numero circoscritto di domande di partecipazione.

Al riguardo si chiarisce anzitutto che il suddetto decreto interministeriale è una norma transitoria emanata in considerazione della circostanza che al momento dell’indizione dei precedenti concorsi per titoli ed esami, banditi nel 1999, non vi era un adeguato numero di docenti abilitati, in quanto le scuole di specializzazione istituite dalla legge n. 341 del 1990 a quella data non erano state ancora attivate.

Inoltre, il criterio indicato dal citato articolo 4 non è comunque applicabile all’attuale bando di concorso in quanto il numero dei partecipanti, sia abilitati che non abilitati, supera di gran lunga il numero dei posti messi a concorso.

Per le su esposte considerazioni si ritiene che non ricorrano i presupposti per la riapertura del bando di concorso. Si sottolinea inoltre che l’amministrazione, nel definire la ripartizione e quantificazione dei posti messi a concorso, ha tenuto conto principalmente delle previsioni sul turn-over del personale docente per il prossimo biennio, e non della situazione attuale delle graduatorie a esaurimento, che si presenta di per sé molto diversificata ed è suscettibile di cambiamenti, anche significativi, ad ogni tornata di aggiornamento stante la possibilità attribuita agli interessati di richiedere l’inclusione nelle corrispondenti graduatorie di altra provincia.

È da osservare, comunque, che il concorso si svolge a livello regionale e anche l’attribuzione dei posti è riferita all’ambito regionale. Le graduatorie a esaurimento sono invece formulate per provincia. Dai dati in possesso, risulta che in nessuna regione le graduatorie siano completamente esaurite in tutte le province della medesima regione.

La replica

Giovanni Battista BACHELET (PD), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta del rappresentante del Governo che non fornisce chiarimenti sulla questione principale prospettata nel suo atto di sindacato ispettivo e cioè se, nel caso che esista almeno una regione in cui il numero di chi fa domanda è inferiore di tre volte i posti messi a concorso, il Governo intenda applicare l’articolo 4 che impone la riapertura di quel bando ai laureati non abilitati.

Rileva al proposito che nella risposta del sottosegretario Ugolini – che sa essere persona attenta al merito – si afferma che si presume non sussistano casi come quelli previsti dall’articolo 4 citato nell’interrogazione, ma non si dice alcunché su come, ove vi siano, il Governo intenda intervenire.

Rappresenta d’altro canto che sono stati banditi posti per classi di concorso come Tecnologia per le scuole medie, la classe A033, dove in Lombardia da anni vengono chiamati per supplenze annuali molti laureati non abilitati, evidentemente perché, benché non del tutto esaurite, quelle graduatorie sono quasi esaurite.

Ribadisce, in conclusione, che non è sufficiente che il Governo sostenga che si tratta di una prospettiva non realizzabile: anzitutto è singolare che, essendo le domande telematiche, il Governo non sappia ancora con certezza se la condizione di cui all’articolo 4 è stata soddisfatta o no in tutte le classi e regioni, e soprattutto alla domanda centrale dell’interrogazione, su che cosa intenderà fare ove si verificasse tale situazione, l’Esecutivo non ha risposto…

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