Concorso a cattedra 2016, partecipano anche i docenti neoimmessi in ruolo

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La problematica riguarda in particolare infanzia e primaria. Il concorso a cattedra, bandito nel febbraio 2016, avrebbe dovuto concludersi in tempo utile per le immissioni in ruolo dell’estate 2016.

In realtà, proprio per la modalità con cui è stato strutturato il concorso – con le prove scritte di infanzia e primaria, alle quali si aspettava il numero maggiore di concorrenti – collocate il 30 e 31 maggio, è apparso subito chiaro che ci fosse la volontà di voler rinviare gli esiti al prossimo anno scolastico. L’obiettivo infatti era quello di svuotare le graduatorie del precedente concorso, il 2012, per coloro che aderissero al piano di assunzione nazionale.

Un obiettivo in parte raggiunto, in ogni caso quelle graduatorie sono decadute al termine della procedura e per i ruoli dell’a.s. 2017/18 veranno utilizzate le graduatorie di merito del nuovo concorso 2016.

Una problematica interessa però alcuni docenti che erano nelle GM del concorso 2012 e che, nell’attesa di un ruolo che non arrivava, hanno partecipato anche al concorso 2016.

Ricordiamo che il bando del concorso escludeva dalla partecipazione i docenti di ruolo.

E’ accaduto che alcuni docenti abbiano iniziato il concorso da precari, siano stati assunti in ruolo nell’estate del 2016, e poi abbiano ricevuto la notizia del superamento della prova quando ormai sono stati assunti come docenti a tempo indeterminato.

Possono svolgere la prova orale? La nostra risposta è affermativa, poichè l’esclusione del bando riguardava i requisiti in possesso al momento della presentazione della domanda, inoltre i ritardi nella conclusione del concorso sono dovuti esclusivamente all’amministrazione (alle commissioni), e nulla è imputabile ai candidati.

Un’occasione, quella di poter svolgere la prova orale, per poter vincere il concorso nella regione di maggiore interesse rispetto a quella in cui si è stati assunti.

Seppure non ci sia una normativa in proposito, riteniamo che l’Amministrazione non possa “sbarrare” l’accesso a chi ha superato una prova concorsuale, e partecipa a tutti gli effetti in base alla domanda prodotta nei termini stabiliti dal bando.

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