FLC CGIL: consigli al Governo sulla scuola

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Al Governo che sta per varare l’annunciata normativa della sua riforma della scuola la FLC CGIL ripresenta le sue proposte. È inaccettabile che si intenda procedere per decreto anche su materie che richiedono un’ampia discussione e partecipazione delle scuole, del territorio, delle forze sociali e del Parlamento. Non si può ignorare che sono in campo proposte di legge di iniziativa popolare e contributi importanti da parte di tantissime personalità e associazioni per innovare dal basso il sistema di istruzione e formazione.

Al Governo che sta per varare l’annunciata normativa della sua riforma della scuola la FLC CGIL ripresenta le sue proposte. È inaccettabile che si intenda procedere per decreto anche su materie che richiedono un’ampia discussione e partecipazione delle scuole, del territorio, delle forze sociali e del Parlamento. Non si può ignorare che sono in campo proposte di legge di iniziativa popolare e contributi importanti da parte di tantissime personalità e associazioni per innovare dal basso il sistema di istruzione e formazione.

Per la FLC CGIL gli obiettivi centrali indicati nel “Cantiere scuola” sono: farla finita con l’intervento della legge sulle materie contrattuali, rinnovare il contratto di lavoro scaduto da 6 anni, rifinanziare prioritariamente il sistema pubblico e invece di finanziare ulteriormente le scuole private di pochi. L’equità non si fa favorendo i ricchi e mettendo in discussione la Costituzione. Il diritto allo studio lo Stato lo garantisce facendo funzionare bene la scuola pubblica, soprattutto quando le risorse sono poche.

La FLC CGIL ribadisce le sue proposte:

– assunzione di tutto il personale precario avente diritto, azzeramento del precariato attraverso un piano pluriennale di stabilizzazioni e, dopo, avvio dei concorsi con cadenza regolare. È urgente indire il concorso ordinario e riservato per i direttori dei servizi, le cui assunzioni sono ferme da più di dieci anni;
– obbligo scolastico a 18 anni e una legge nazionale per sostenere il diritto allo studio;
– piano credibile di edilizia scolastica e messa in sicurezza delle scuole, riduzione del numero degli alunni per classe;
– organico funzionale dei docenti finalizzato al potenziamento della qualità dell’offerta formativa a partire dal sud. Lo stesso vale per il personale Ata che il Governo ignora e che è invece funzionale e necessario al buon governo della scuola;
– generalizzazione della scuola dell’infanzia, estensione del tempo pieno nella primaria;
– la possibilità di dare il 5 per mille alle scuole;
– rifinanziamento del Mof con risorse aggiuntive;
– rendere effettiva l’autonomia scolastica liberando le scuole da inutili carichi burocratici;
– favorire una più ampia partecipazione e democrazia con la riforma degli organi collegiali e garantendo la rappresentanza istituzionale del sistema scolastico;
– un investimento di 17 miliardi di euro che recuperi il gap con la media degli investimenti in istruzione dei Paesi Ocse, lanciando così un vero *new deal* per le scuole.

Orario, salario, carriera, organizzazione del lavoro sono temi da regolare per contratto. Il Governo definisca rapidamente i tempi e le risorse per il rinnovo del contratto nazionale. Siamo radicalmente contrari a interventi
sugli scatti che abbiano come unico obiettivo quello di ridurre ulteriormente i salari.

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