D’Ottavio (PD), riforma: prossima settimana Decreto. Si prenderanno docenti che servono e non solo da GaE

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L'intervento dell'On D'Ottavio sulla riforma della scuola: Si tratterà di due atti diversi: il primo, un decreto legge per gli interventi urgenti e da attuare entro il 2015, il secondo una legge delega su argomenti per i quali non esistono i motivi di urgenza e che potrebbero entrare in vigore dal successivo anno scolastico.

L'intervento dell'On D'Ottavio sulla riforma della scuola: Si tratterà di due atti diversi: il primo, un decreto legge per gli interventi urgenti e da attuare entro il 2015, il secondo una legge delega su argomenti per i quali non esistono i motivi di urgenza e che potrebbero entrare in vigore dal successivo anno scolastico.

In questi giorni, numerosi sono stati i tentativi di anticipare informazioni e contenuti creando attese e ansie e, soprattutto, montando una campagna contro a priori già forte durante la consultazione dei mesi scorsi. Posso dire, avendo partecipato insieme con gli altri parlamentari che si occupano di scuola, che il decreto non, ripeto non, conterrà l'impostazione del documento iniziale. Abbiamo raccolto le critiche, molte erano condivisibili e il risultato, secondo me, sarà più adatto ad una situazione complicata come quella della nostra scuola.

Lo dico con chiarezza: una realtà dove la burocrazia e i vincoli prevalgono sulla didattica e la pedagogia. Infatti, la stabilizzazione dei precari, in questi mesi è stata presentata più come un dovere verso gli insegnanti in attesa che verso quello che serve alla scuola. Si rovescerà l'impostazione: se servono insegnanti di matematica, per esempio, si prenderanno dove sono e non solo dalle graduatorie ad esaurimento. L'impostazione sarà quella del sostegno alla scuola dell'Autonomia.

Dopo l'approvazione del decreto avremo due mesi per la trasformazione in legge da parte del Parlamento e ci sarà ancora lo spazio per miglioramenti ulteriori. Per la legge delega il confronto inizierà e avrà tempi congrui per svilupparsi.

Per me la cosa più importante è la progressiva restituzione di quanto è stato tolto negli anni scorsi. Quasi un quinto dell'intero bilancio del Ministero dell'istruzione. Tutto subito proprio non si poteva fare, troppe sono le urgenze del Paese, ma un miliardo di euro nel 2015 e tre dal 2016 sono una bella cifra credeteci. Io ho dedicato la mia attenzione ai temi della stabilizzazione dei precari, dell'edilizia scolastica, dell'educazione degli adulti e del rapporto tra scuola e lavoro e sono contento del lavoro fatto con i colleghi, il ministero e il presidente del Consiglio.

Spero di avere contribuito a far crescere ancora la curiosità e non l'ansia, ma vorrei invitare tutti a leggere con attenzione i provvedimenti, niente di epocale e spero nessuno usi termini eclatanti, nessun stravolgimento solo un poco, secondo me, di quello che serve alla scuola

*On. Umberto D'Ottavio *

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