Come interverrà il ministro sulla legge 104 nella mobilità? Lettera

WhatsApp
Telegram

Inviato da Dorenzo Navarra – L’ultima mobilità territoriale, è stata caratterizzata dall’altissima percentuale di beneficiari della Legge 104/92, che ha permesso a tantissimi insegnanti di avvicinarsi a casa a discapito di migliaia di insegnanti onesti che da decenni cercano di ricongiungersi ai propri cari.

Il Ministro della Pubblica istruzione, Valeri Fedeli, a seguito di questo scandalo, ha annunciato l’intenzione di istituire un tavolo tecnico per contrastare l’abuso delle 104. A questa intenzione, L’associazione “Insegnanti in movimento” nata per combattere questo problema nella provincia di Agrigento (la patria delle 104), si pone le seguenti domande: Dove si interverrà? Quali saranno le misure adottate? Quali saranno i provvedimenti nei confronti di coloro che hanno dichiarato o dichiareranno il falso?

E’ emerso che l’alta percentuale di 104 è riscontrabile principalmente nel pubblico impiego. Questo avviene perché i privilegi sono nettamente maggiori nel pubblico piuttosto che nel privato. Basti pensare alla possibilità di scavalcare tutti nei trasferimenti e lavorare vicino casa. Il fenomeno si manifesta nelle regioni e province difficilmente raggiungibili. Minore è la possibilità di avere il trasferimento maggiore è la presenza delle 104. E’ evidente quindi che la 104 è uno strumento utilizzato per scavalcare i colleghi e lavorare vicino casa. Per il MIUR individuare il campo di azione è semplice, basta focalizzare le province più intasate.

I controlli annunciati dalla Ministra saranno sulle certificazioni o saranno istituite delle commissioni mediche che accerteranno la veridicità dell’handicap? E’ ovvio che la maggior parte dei documenti saranno in regola; “i furbi sanno falsificare le carte”! Solo una commissione medica esterna e una visita accurata e specifica potrà accertarne la veridicità.

La 104/92 è sicuramente una Legge di civiltà che garantisce il rispetto della dignità umana della persona disabile e promuove la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società, ma forse è arrivato il momento di aggiornarla. Come in molte leggi italiane anche in questa si nasconde l’inganno. La legge riconosce la 104 personale anche a soggetti che presentano più patologie. Un insegnante ultracinquantenne (la maggior parte degli insegnanti italiani) è ovvio che patisca diverse malattie più o meno gravi: cervicale, ernie al disco, reumatismi, allergie, ecc. Mettendo assieme alcune di queste patologie, oggi facilmente curabili, ne consegue il riconoscimento della 104. Non sarebbe il caso che la 104 venga riconosciuta solo a quei soggetti che presentano un’unica e sola patologia grave ed invalidante?

Un’altra correzione da fare alla Legge è la rivedibilità. La 104 personale può essere permanente o temporanea cioè soggetta a rivedibilità. Nel primo caso il soggetto non può guarire e quindi la minorazione è stabilizzata o progressiva. Nel secondo caso il soggetto, dopo due anni, viene rivisitato perché potrebbe essere guarito. Non sarebbe opportuno che a questi soggetti venga assicurata l’assegnazione provvisoria per 5 anni in attesa di vedere se guariscono o meno e solo dopo, trascorso questo tempo, dargli il trasferimento che è definitivo?

Vorremmo far notare che il comma 3 della citata Legge, recita: è persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale stabilizzata o progressiva. Praticamente dalla 104 non si più guarire, non stiamo parlando di raffreddori! Eppure ad Agrigento abbiamo assistito a questi miracoli.!

Ci chiediamo quali saranno i provvedimenti adottati nei confronti delle 104 “false”?

Nel momento in cui le autorità competenti avranno accertato il “falso”, non sarebbe più giusto sospendere dal servizio queste “persone” e successivamente licenziarle”? Solo con punizioni esemplari si debellerà il problema.

Come risolvere il problema degli abusi delle 104. Vorremmo suggerire alla Ministra una soluzione che ci sembra la più auspicabile ed efficace: Stabilire, nei trasferimenti, una percentuale da destinare alle 104 personali, es. 50%, garantendo l’assegnazione provvisoria a chi non sarà soddisfatto. Solo così la rincorsa ad una 104 “falsa” sarà meno appetibile e, finalmente, verrà riconosciuto il merito ai tanti insegnanti che hanno accumulato, onestamente, anni di servizio e che avrebbero diritto al tanto agognato trasferimento e a ricongiungersi ai propri figli.

Premesso questo, Speriamo nelle intenzioni della Ministra e siamo fiduciosi che alle parole seguiranno i fatti.

Dorenzo Navarra per conto dell’associazione “Insegnanti in movimento”

WhatsApp
Telegram

Abilitazione docenti 60, 30 e 36 CFU. Decreti pubblicati, come si accede? Webinar informativo Eurosofia venerdì 26 aprile