Chiamata diretta, la proposta Miur: DS sceglie requisiti “sentito” il collegio dei docenti

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In data odierna, come abbiamo già riferito, Miur e sindacati hanno affrontato la “questione chiamata diretta”, conseguendo un nulla di fatto.

I sindacati, nei resoconti, hanno espresso tutta la loro insoddisfazione per la proposta ministeriale, che continua a lasciare ampia discrezionalità ai dirigenti scolastici nella scelta dei docenti dall’ambito.

In sostanza, il Miur ha presentato una bozza che non valorizza assolutamente la collegialità delle scelte, quindi il ruolo del Collegio dei Docenti, a tutto vantaggio dei poteri del dirigente scolastico.

Come apprendiamo dalla Flc Cgil, la proposta del Miur prevede che: “il Collegio viene chiamato in causa solo per essere “sentito”, l’elenco nazionale è indicativo di 36 requisiti e ulteriori possibili, il dirigente definisce un ordine di priorità a suo parere, gli USR di competenza intervengono nelle fasi finali dove non si nomina nemmeno il punteggio.”

Quindi, il dirigente dovrebbe indicare un ordine di priorità tra i 36 requisiti definiti a livello nazionale, sentito il collegio dei docenti; poi sulla base dei citati requisiti dovrebbe procedere alla chiamata per competenze.

E’ chiaro che, in tal modo, il ruolo del Collegio dei Docenti sarebbe del tutto marginale, in quanto è sempre il DS a decidere, scelta dei criteri compresa.

Altra criticità sottolineata dalla Flc Cgil riguarda le modalità di assegnazione dei docenti alle scuole da parte degli Uffici Scolastici Regionali, in riferimento alla quale nella proposta ministeriale non si fa menzione alcuna del punteggio degli insegnanti in questione.

Mobilità: per chiamata diretta Miur presenta bozza con 36 requisiti, inaccettabile dai sindacati

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