Chiamata diretta, dai 27 requisiti al ruolo del collegio dei docenti. Lo stato dell’arte

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Nella mattinata di ieri, 9 febbraio 2017, Miur e sindacati si sono incontrati nuovamente, dopo il primo incontro, per discutere e giungere ad un accordo sulla chiamata diretta.

Contrastanti i commenti delle organizzazioni sindacali, al termine dell’incontro, infatti, mentre la Flc Cgil e la Uil Scuola riferiscono che si è intrapresa la via dell’accordo, nonostante la distanza su alcuni aspetti, la Gilda parla di posizioni ancora lontane.

“Rispetto alla prima bozza  di proposta – scrive la Flc Cgil – illustrata nel primo incontro, nella riunione di giovedì 9 febbraio 2017 sono stati registrati alcuni significativi passi di convergenza su alcuni aspetti. Permane ancora una significativa distanza su diverse altre parti, ma il clima al tavolo lascia sperare in una possibile soluzione condivisa tra le parti. La trattativa proseguirà nelle giornate di mercoledì pomeriggio e giovedì mattina della prossima settimana.”

“L’amministrazione – leggiamo nel resoconto della Uil scuola –  sembra aver condiviso alcune delle proposte sindacali, in particolare  la proposta di rendere centrale, nella definizione dei requisiti, il ruolo del collegio docenti.  Per la completa condivisione di un testo restano ancora da definire alcuni aspetti, sia pur marginali, che devono consentire la coerenza del presente contratto con l’accordo politico sottoscritto il 29 dicembre scorso.”

“Anche in questa bozza – spiega la Gilda – mancano completamente il riconoscimento dell’anzianità di servizio e i punteggi, lasciando dunque ampia discrezionalità al dirigente scolastico. La nuova proposta ha diminuito il numero dei requisiti da 36 a 27 ma restano ancora gli incarichi organizzativi (collaboratore del dirigente, referente per progetti di reti di scuole, attività di tutoraggio, soltanto per citare qualche esempio) che nulla hanno a che fare con la buona didattica”.

Ricordiamo che, nel primo incontro, il Miur aveva presentato un bozza di proposta secondo cui la chiamata diretta doveva essere effettuata dal DS sulla base di un elenco di 36 requisiti, definiti a livello nazionale, tra i quali lo stesso avrebbe indicato l’ordine di priorità e comprendenti incarichi organizzativi (collaboratore del dirigente, referenti per progetti … ); nella scelta dei citati requisiti, il collegio dei docenti avrebbe avuto un ruolo solo consultivo; in caso di parità di requisiti, la scelta del dirigente sarebbe avvenuta sulla base del colloquio.

Detta proposta è stata considerata inaccettabile dalle OO.SS.

Nell’incontro di ieri, l’Amministrazione sembra aver “limato” la proposta, riducendo il numero di requisiti da richiedere da 36 a 27, compresi tuttavia gli incarichi organizzativi ,  e aprendo alla centralità, secondo quanto riportato dalla Uil, al ruolo del collegio dei docenti nella definizione/scelta dei requisiti.

In definitiva, allo stato dell’arte, in attesa della condivisione degli aspetti sui quali c’è ancora divergenza, la scelta, da parte dei dirigenti, dovrebbe avvenire secondo la seguente procedura:

1.    definizione, al livello centrale, dei requisiti sulla base dei quali deve avvenire la scelta (tra i requisiti sappiamo che ve ne sono alcuni attinenti a incarichi organizzativi – collaboratore del DS, referente per progetti di reti di scuole, attività di tutoraggio);

2.    scelta dei requisiti  e del loro ordine di priorità da parte del DS:  le OO.SS. chiedono al riguardo una delibera vincolante del collegio dei docenti e non un semplice parere consultivo come proposto dal Miur;

3.    scelta del docente rispondente ai requisiti richiesti;

4.    a parità di requisiti la scelta, secondo il Miur, dovrebbe avvenire in seguito ad un colloquio con il DS; i sindacati  (in particolare la Gilda) chiedono, invece, che in tal caso si scelga in base a un criterio certo ed oggettivo (anzianità di servizio?).

Per giungere ad un accordo condiviso, dunque, si dovrà trovare l’intesa sul ruolo del collegio dei docenti e sull’eventualità o meno del colloquio.

Altra aspetti da definire, sui quali non è stato riferito nulla, riguardano le  modalità di assegnazione alla scuola da parte dell’USR competente, nel caso in cui il docente titolare di ambito non riceva alcun incarico, e su quelle dei docenti usufruenti delle precedenze previste dal CCNI sulla mobilità .

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