Certificazione competenze I ciclo, parere CSPI su Modelli Nazionali. Descrizione esiti Invalsi va firmata dal Direttore dell’Istituto

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valutazione

Il decreto legislativo n. 62/2017, attuativo della legge n. 107/2015, ha disciplinato, tra le altre cose, la certificazione delle competenze al termine del scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado. 

L’articolo 9 del decreto, dedicato alla predetta certificazione, prevede che il Miur adotti dei modelli unici nazionali, tramite un apposito decreto, sul quale ha espresso il proprio parere il CSPI.

Il parere del CSPI è positivo ma con osservazioni. Dal parere possiamo ricavare quelle che saranno le caratteristiche dei modelli di certificazione, almeno per quanto riguarda gli esiti dell’Invalsi.

Prima di descrivere le succitate osservazioni ricordiamo che il Miur, nell’adozione dei modelli di certificazione, dovrà tener conto dei  seguenti principi:

  1.  riferimento al profilo dello studente nelle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione;
  2. ancoraggio alle competenze chiave individuate dall’Unione Europea, così come recepite nell’ordinamento italiano;
  3.  definizione, mediante enunciati descrittivi, dei diversi livelli di acquisizione delle competenze;
  4. valorizzazione delle eventuali competenze significative, sviluppate anche in situazioni di apprendimento non formale e informale;
  5. coerenza con il piano educativo individualizzato per le alunne e gli alunni con disabilità;
  6.  indicazione, in forma descrittiva, dell’esito del livello raggiunto nelle prove a Invalsi, distintamente per ciascuna disciplina oggetto della rilevazione e certificazione sulle abilità di comprensione e uso della lingua inglese.

Il modello di certificazione dovrà, dunque, descrivere i livelli raggiunti nelle prove INVALSI che, per la lingua inglese, assumono la forma di certificazione delle abilità di comprensione e uso della lingua rispetto al quadro di riferimento europeo.

Il modello proposto dal Miur, leggiamo nel parere, è integrato da due distinti allegati:

  1. uno relativo alle prove di italiano e matematica che prevede la firma del dirigente scolastico;
  2. un altro relativo alla certificazione delle abilità conseguite in lingua inglese che prevede la firma del direttore dell’INVALSI.

Per il CSPI anche i livelli raggiunti nelle prove nazionali di italiano e matematica, come avviene per quelli di lingua inglese, vanno redatti e firmati dall’ INVALSI, in quanto in tutti e tre i casi si tratta di prove non predisposte dalla scuola.

Il CSPI, inoltre, ha osservato di aver accolto positivamente l’eliminazione delle prove Invalsi dall’esame di stato del primo ciclo, tuttavia ha espresso preoccupazione rispetto alla nuova modalità di restituzione dei risultati. Pertanto, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione chiede all’Amministrazione di operare un supplemento di riflessione e di individuare opportune misure di accompagnamento e monitoraggio che tengano conto dell’impatto e delle possibili criticità che, a livello di singola istituzione scolastica e a livello di sistema, il cambiamento potrebbe presentare, anche in termini di comunicazione con le famiglie.

Il CSPI ha espresso, inoltre, delle perplessità riguardo alla certificazione delle competenze degli alunni disabili, che deve essere coerente con il PEI. Tale coerenza, si legge nel parere, non sembra evidenziarsi nei descrittori del certificato che non in tutti i casi possono adattarsi alla gravità dell’alunno, anche attraverso la nota esplicativa prevista dall’art. 4, comma 4, del DM. E’ inoltre necessario che il D.M. individui modalità di trasmissione al grado successivo che assicurino la riservatezza dei dati sensibili eventualmente ricavabili da un modello adattato o parzialmente compilato. Sarebbe in tal caso auspicabile che la certificazione segua gli stessi canali riservati della trasmissione del fascicolo personale dell’alunno con disabilità.

Il parere

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