Centemero (Fi), ambienti digitali non si creano con smartphone

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“Le nuove tecnologie e le competenze digitali sono fondamentali per il futuro di studentesse e studenti. Ma da qui a pensare di utilizzare lo smartphone in classe, vedendolo come un’applicazione estensiva in una scuola come quella italiana con scarsissime conoscenze e competenze digitali da parte dei docenti, la vedo molto difficile”. Lo dichiara la deputata e responsabile scuola e università di Forza Italia Elena Centemero. “Non solo mancano le risorse umane in grado di far diventare lo smartphone uno strumento didattico, ma va considerato anche il costo elevato di una gestione seria e professionale di questi dispositivi ai fini dell’apprendimento. Sarebbero infatti necessari professionisti competenti, software e hardware capaci di supportare le restrizioni che l’uso degli smartphone a scuola richiede, a cominciare dal rendere inaccessibili i social network durante le lezioni e i compiti in classe. Inoltre, in Italia esistono più di 200 smartphone ed è doveroso chiedersi se questo non possa generare ulteriori disuguaglianze di cui la scuola non ha bisogno. Anziché continuare a fare proposte che si scontrano con la realtà della scuola italiana, bisognerebbe forse pensare a destinare le risorse a infrastrutture come il wi-fi e il cablaggio e a dotare gli studenti di tablet in comodato d’uso che possano sostituire libri e vocabolari. Gli ambienti digitali non si creano certo con lo smartphone”, conclude.

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