Cellulare in classe, Fedeli: è uno strumento che isola

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Attuazione della legge ‘La buona scuola, stabilizzazione dei precari, alternanza scuola-lavoro, mobilità dei docenti, nuovo esame di maturità, rapporto tra scuola e nuove tecnologie. Sono alcuni dei temi affrontati dalla ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, durante “Viva l’Italia”, il format video di AGi.

“La scuola deve insegnare la lotta alla violenza. Con i nuovi Pon si prevede uno stanziamento di 820 milioni di euro – spiega Valeria Fedeli – per 8 azioni concrete finalizzate al rispetto dell’altro e allo studio e la conoscenza della diversità. L’Italia – ha ricordato – ha firmato a settembre 2015 i nuovi obiettivi Onu 2030 che al quarto obiettivo parlano di parità uomo-donna. Le azioni che stiamo facendo insistono su questi elementi con una precisazione: la prima discriminazione che bisogna non attuare è quella sulle donne. L’8 marzo abbiamo preso l’impegno al ministero di modificare il linguaggio amministrativo: chiamare con il maschile una responsabilità coperta da una donna lascia pensare che quella carica di solito è coperta da un uomo, non va bene”. Sempre per quanto riguarda la scuola “vogliamo accelerare tutte le procedure per aprire l’anno scolastico 2017-2018 con tutti i docenti in classe. C’è ancora un problema di precari ma cerchiamo di affrontarlo in modo serio e con una strategia”.

“Il cellulare in classe è una cosa che isola. Su questo -dice Fedeli – non ho ancora fatto un ascolto per fare le scelte necessarie, ma nell’immediato punto più su una community, invece che isolarsi e semplificare troppo”.

“Gli investimenti per l’innovazione e la formazione in ricerca dovrebbero nei prossimi 5 anni essere fuori dal patto di stabilità”.  Ha detto la ministra. “Si fa troppo poco per la ricerca – ha aggiunto – perchè storicamente non si è mai pensato che l’innovazione è un volano per la crescita del paese, in particolare per le nuove generazioni. Ora il trend sta cambiando ma non è facile. Eppure questo è un investimento necessario perchè parla all’economia reale”.

“Ci sono in questa legislatura donne giovani, competenti, capaci, che si sono misurate con responsabilità politiche: come ho lavorato in Cgil per una cultura che portasse ad avere una donna segretario Cgil lavorerò per arrivare in politica a un presidente del consiglio donna. Questa legislatura – ha ricordato Fedeli – ha visto tre donne ministro dell’Istruzione: Carrozza, Giannini e io”, ma manca un passaggio ulteriore: “Mi dispiace che alle primarie del Pd non ci sia una candidatura femminile, bisognerà lavorare ancora per questo”.

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