Caro Ministro, anche noi docenti non percepiamo aumento di stipendio da ben 10 anni. Lettera

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Gianni Mereghetti – Carissimo ministro,
ho visto che lei vuol prendere sul serio la questione dei docenti universitari i cui stipendi sono fermi da sei anni, spero che consideri anche noi, insegnanti della scuola che non percepiamo aumenti salariali da ben 10 anni.

Lei ha valorizzato il nostro impegno e la nostra professionalità che sono cresciuti nonostante le difficoltà. Questo la dovrebbe far riflettere, perché che i docenti a tutti i livelli abbiano mantenuto un impegno senza freni per l’educazione significa che il ministero su di loro può puntare così che la scuola risponda al bisogno di conoscenza di tutti gli studenti e di tutte le studentesse.
Lei deve capire il segreto del mondo della scuola, così come ha riscontrato una serietà esemplare, nello stesso tempo dovrebbe chiedersi da dove si origini e che cosa la mantenga desta. È’ la questione seria di oggi, non solo sua, ma anche di chi è’ in difficoltà o arrabbiato perché l’istituzione spesso ostacola la vita della scuola. Si deve capire come mai nessun ostacolo può fermare la potenza di vita presente dentro la scuola, è’ la questione seria di tutti, da lei all’ultimo insegnante! Capire la freschezza e la potenza di vita che cerca ogni giorno nuovi rivoli per scorrere libera è’ ciò che da’ futuro al mondo della scuola. Io credo che la professionalità e l’impegno siano importanti in questa direzione, ma vi è’ un fattore in più, è’ che per molti docenti il rapporto con gli studenti e’ una fonte di arricchimento umano. Nulla ferma questa ricchezza di vita, neanche il fatto che l’istituzione è’ rigida, la burocrazia appesantisce e gli stipendi sono inadeguati e non corrispondono all’impegno profuso dai docenti.
La scuola è’ un mondo dove più della protesta vale la passione al destino dell’altro.
Lei lo sa, non ne approfitti!

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