Assunzioni. Altre due docenti con diploma magistrale immesse in ruolo con retrodatazione al 2015

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Anief – In applicazione della sentenza del Consiglio di Stato n. 3628/15 con cui le due docenti hanno ottenuto il diritto all’inserimento in GaE, l’Ambito Territoriale della provincia di loro interesse ha provveduto al loro inserimento a pieno titolo a far data dalla prima pubblicazione delle stesse, ma non ha dato corso all’assunzione a tempo indeterminato, omettendo di convocare le due docenti per le immissioni in ruolo disposte nell’anno scolastico 2015/2016.

Il Giudice del Lavoro di Reggio Emilia non ha avuto dubbi sulla fondatezza delle tesi magistralmente patrocinate dai nostri legali ed ha emanato una sentenza impeccabile che evidenzia come le docenti avessero pieno diritto alla partecipazione alle immissioni in ruolo 2015 ricordando al Ministero dell’Istruzione come “la sentenza di annullamento emessa dal giudice amministrativo ha un’efficacia caducatoria ex tunc eliminando dalla realtà giuridica il provvedimento annullato fin dall’origine, cioè fin dall’emanazione dello stesso atto: si tratta di un basilare principio di diritto processuale” e, di conseguenza, ha dichiarato “il diritto delle istanti all’inserimento in GAE a far data dal 2014, e dunque il diritto già dall’AS 2015/2016, a essere destinatarie di contratto a tempo indeterminato per la classe concorsuale di appartenenza”. La sentenza, dunque, ha ribadito l’illegittimità dell’operato del MIUR e il pieno diritto delle ricorrenti “alla retrodatazione degli effetti giuridici, patrimoniali e di anzianità tutti, della propria assunzione, a far data dal 1/9/2015, con ogni conseguenza stipendiale ovvero di maturazione di scatti di anzianità, e corresponsione delle eventuali differenze stipendiali che sono o dovessero maturare a seguito della predetta retrodatazione”.

“Il rispetto del merito e del giudicato – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – sono principi fondamentali che il MIUR non poteva ignorare. Le docenti erano precarie storiche e con un punteggio tale da rientrare nella cosiddetta “fase zero” delle immissioni in ruolo 2015; siamo fieri di aver ribadito ancora una volta al Ministero dell’Istruzione cosa significa il rispetto della legalità e della professionalità dei lavoratori precari della scuola”.

L’Anief, unico sindacato che da sempre si schiera dalla parte del merito e del rispetto dei diritti dei lavoratori della scuola, ha nuovamente dimostrato in tribunale la fondatezza delle proprie ragioni e ribadisce, ancora una volta, il suo invito a partecipare compatti allo sciopero organizzato a Roma per il prossimo 17 marzo per difendere in piazza la scuola pubblica italiana.

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