Assegnazione provvisoria: chi l’ha chiesta ha un’esigenza, il ritardo pesa sulle famiglie

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I docenti attendono con ansia l’esito delle assegnazioni provvisorie, ma come già anticipato, le operazioni connesse sono state rinviate a dopo il 15 settembre, per permettere agli Uffici Scolastici di concludere le immissioni in ruolo, nel rispetto della legge.

Costretti a forzati trasferimenti, i docenti attendono nei bed and breakfast o in alloggi temporanei l’esito della domanda. Non sappiamo ancora in quanti potranno essere accontentati nella richiesta (le domande interprovincali sono state 46.000), anche perchè alcuni Uffici scolastici delle regioni in cui i contratti integrativi hanno disposto l’assegnazione su sostegno anche se privi del titolo di specializzazione, attendono gli esiti per procedere poi eventualmente a nuova graduatoria di chi ha prodotto domanda anche per questa tipologia di posto. Non mancano certo le polemiche su questo argomento, ma ai docenti interessati preme sapere soprattutto quando le operazioni si concluderanno.

Bisognerebbe infatti partire dal presupposto che l’assegnazione provvisoria che, se le cose funzionassero a dovere, dovrebbe essere disposte fin dal 1° settembre, non viene richiesta per “capriccio” o solo per l’insoddisfazione della provincia assegnata.

La domanda può essere presentata solo ed esclusivamente da chi ha determinate esigenze

  1. ricongiungimento al coniuge o al convivente, ivi compresi parenti o affini, purché la stabilità della convivenza risulti da certificazione anagrafica;
  2. ricongiungimento ai figli o agli affidati con provvedimento giudiziario;
  3. gravi esigenze di salute del richiedente comprovate da certificazione sanitaria;
  4. ricongiungimento ai genitori

Dunque, esigenze di famiglia. Esigenze, quelle dei figli piccoli o dei genitori anziani, che spesso cozzano con la lentezza dell’Amministrazione?

Cosa raccontano i genitori ai figli lontani in questi giorni? Dovrebbero giustificare il Miur? Non ci pensano neanche, e hanno un bel dire i Dirigenti degli Uffici Scolastici che alle lamentele dei docenti rispondono “lei almeno una sede ce l’ha”. Accontentarsi, questo sembra essere il verbo della Buona Scuola.

Per controllare lo stato dei lavori in ciascuna provincia

Assegnazioni e utilizzazioni provvisorie, tutte le graduatorie pubblicate per provincia. Pagina in aggiornamento

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