Apprendimento, giocare a scacchi lo facilita e aguzza l’intelligenza. Uno studio dell’Università di Torino

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L’Università degli studi di Torino ha condotto uno studio sul rapporto tra gioco degli scacchi e apprendimento scolastico, nell’ambito di Castle, un progetto transnazionale realizzato all’interno del programma Erasmus+. 

Il progetto Castle, come riferito dall’Ansa, è nato dall’iniziativa di tre associazioni che si propongono la finalità di diffondere il gioco degli scacch tra i i giovani. Queste le tre associazioni: “L’Alfiere Bianco” di Savigliano (Cuneo), la “Deutsche Schulschachstiftung” di Monaco di Baviera e il madrileno “Club Ajedrez 64 Villalba”.

La ricerca è stata svolta in alcune scuole dei tre Paesi (Italia, Spagna e Germania).

In Italia sono state coinvolte alcune scuole primarie di Racconigi, Savigliano, Cavallermaggiore, Verolengo e Chieri.

Prima di proporre il gioco nelle classi, sono stati formati alcuni docenti della scuola. Poi, con l’ausilio di istruttori specializzati, gli scacchi sono stati proposti nelle classi lungo tre linee direttrici: la giocomotricità (con dimostrazioni su scacchiere giganti), il gioco “da tavolo” vero e proprio e le attività al computer.

Lo studio ha dimostrato ricadute positive sull’apprendimento.

Queste, come riportato dall’Ansa, le parole di Roberto Trinchero, professore associato di pedagogia sperimentale: “spiegati con gli opportuni criteri gli scacchi rendono i bambini più intelligenti”.

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