ANIEF. Sostegno ai disabili:d agli UU.SS.RR. meno ore di quelle indicate dalle commissioni mediche

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ANIEF – Fanno riflettere i dati forniti in questi giorni dal Miur sul numero limitato di docenti di sostegno in forza nelle nostre scuole, a fronte di una sempre maggiore presenza di alunni disabili: in alcune regioni, come il Veneto, mancano all’appello almeno mille docenti.

ANIEF – Fanno riflettere i dati forniti in questi giorni dal Miur sul numero limitato di docenti di sostegno in forza nelle nostre scuole, a fronte di una sempre maggiore presenza di alunni disabili: in alcune regioni, come il Veneto, mancano all’appello almeno mille docenti.

Dai dati ripresi dalla stampa specializzata, emerge che “il Veneto risulta essere la regione con il minor numero, sia di insegnanti di sostegno che di posti di sostegno in rapporto agli alunni con disabilità”. E tutto questo avviene perché, in generale, gli Uffici scolastici regionali assegnano le ore di sostegno con il “bilancino”, dando il massimo di supporto orario, a volte, solo in presenza di casi estremamente gravi, ignorando quanto indicato dalle commissioni mediche collegiali. “Il dossier statistico sull'integrazione degli alunni disabili, pubblicato dal Miur, parla chiaro: in Veneto, mancano quasi due insegnanti per ognuna delle 611 scuole della regione. Certo, se i Dirigenti Scolastici potessero contare su due insegnanti in più, molti problemi potrebbero essere risolti”. Anche in Liguria e Lombardia mancano quasi 2 docenti a scuola (grafico 11, pagina 30 del dossier ministeriale), così come in Abruzzo, Marche e Emilia Romagna. Sopra la media nazionale, di 1.85, si posizionano poi Toscana, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Lazio e Piemonte. La situazione sembra essere determinata dai criteri molto rigidi utilizzati per l'assegnazione delle ore di sostegno: spesso, la media è di 5 ore e mezza per alunno alla primaria e 4 ore e mezza nella secondaria”.

Per Anief, è evidente che questi UU.SS.RR. seguono illegittimi parametri di assegnazione degli organici, più volte sconfessati dai tribunali. Gli stessi dati ufficiali, recentemente pubblicati dall’Istat, parlano chiaro: in Italia, ancora oggi quasi il dieci per cento delle famiglie italiane con alunni disabili è costretta a presentare ricorso al Tribunale per ottenere l’aumento delle ore di sostegno; siamo di fatto ancora lontani dal recepimento e dall’applicazione delle norme vigenti in materia di inclusione, mentre il diritto allo studio degli alunni con disabilità non potrà esser garantito né dal ruolo specifico del sostegno, né dal vincolo di permanenza prolungato, imposto ai docenti specializzati.

Di contro, basterebbe applicare la sentenza della Consulta n. 80/2010 che, annullando i commi 413 e 414 dell’art. 2 della Legge 244/2007, ha chiesto all’Amministrazione di assegnare il personale specializzato in base alle certificazioni in possesso degli alunni in deroga a eventuali vincoli di bilancio. Per questa ragione, la stessa previsione legislativa che cristallizza l’attuale organico di sostegno a quello complessivamente attivato dieci anni fa, quando gli alunni con handicap iscritti risultavano quasi la metà di quelli attuali, come prevista dalla Legge 128/2013, appare illegittima. Ad oggi, rimangono in deroga ancora 33mila posti rimasti vacanti, che continuano ad essere assegnati sempre in supplenza fino al termine delle attività didattiche e una legge-delega ancora in alto mare. Anief, pertanto, ha deciso di prorogare al 15 febbraio 2016 i termini dell’adesione all’iniziativa “Sostegno: non un’ora di meno!”, avviata in autunno per ottenere dal tribunale gratuitamente l’erogazione delle ore di sostegno secondo le “effettive esigenze” di tutti gli alunni che attendono invano da settembre il rispetto delle norme.

L’organico potenziato appena introdotto è stata un’occasione persa perché soltanto 6.446 nuovi docenti assunti sono specializzati sul sostegno. Né il concorso a cattedra sembra dare la soluzione adeguata visto che si è assistito pure al dimezzamento dei posti sostegno messi  a bando . L’unica strada è il ricorso. È pertanto possibile richiedere le istruzioni operative e l’elenco dei documenti utili a far valere i propri diritti in tribunale scrivendo all’indirizzo e-mail [email protected], sino al prossimo 15 febbraio, sia per le famiglie direttamente interessate, sia per i docenti e/o i dirigenti scolastici che intendano segnalare casi di mancata attribuzione delle ore di sostegno

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