Un altro episodio di bullismo verso un disabile: la difficoltà di contrastare un fenomeno antico e radicato

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Red – Un episodio di bullismo sconcertante è avvenuto in un istituto tecnico del Veneto orientale: un ragazzino quattordicenne di una prima,costretto sulla sedia a rotelle per problemi di disabilità motoria, è stato incollato con la felpa allo schienale dai suoi compagni  e la scuola è stata costretta a chiamare la famiglia.

Red – Un episodio di bullismo sconcertante è avvenuto in un istituto tecnico del Veneto orientale: un ragazzino quattordicenne di una prima,costretto sulla sedia a rotelle per problemi di disabilità motoria, è stato incollato con la felpa allo schienale dai suoi compagni  e la scuola è stata costretta a chiamare la famiglia.

Non è la prima volta che i compagni di classe lo prendono di mira, ma il ragazzino ha sofferto in silenzio fino ad oggi, quando per liberare il ragazzo è dovuto intervenire il padre con una maglia di ricambio.
 
La notizia non è stata confermata dalla scuola, solo perchè la dirigente era assente.
 
La situazione del bullismo nelle nostre scuole è cosa nota e sono tanti i progetti che si attuano per prevenirlo e contrastarlo.
 
Il 50% degli studenti delle secondarie dichiara di essere stato vittima di episodi di bullismo, risultati più numerosi nella fascia d’età dei 14 anni, e di questi il 33% sono vittime ricorrenti.Il gruppo più numeroso che ha subito prepotenze è quello dei più giovani, sotto i 14 anni. 
 
Il 42% dei ragazzi afferma di essere stato preso in giro; il 30% circa ha subito delle offese mentre il 23,4% dei soggetti ha segnalato di aver subito calunnie; per quanto riguarda le violenze di tipo psicologico, il 3,4% denuncia l’isolamento di cui è stato oggetto, l’11% circa, infine, dichiara di essere stato minacciato. Le prepotenze di natura fisica risultano essere più frequenti tra i ragazzi, mentre tra le ragazze e tra i più giovani prevalgono gli episodi di tipo verbale. Il 22,1% dei ragazzi sotto i 14 anni contro il 16% e il 14% rispettivamente dei ragazzi di 15-16 anni e con oltre 16 anni dichiara di aver “subito colpi”.
 
il fenomeno non è neanche recente, come si può immaginare, e fa ancora più pensare al fatto che non si riesca a contrastare efficacemente: nel 1997 già risultava che nelle scuole italiane il bullismo era presente con valori elevati, con indici complessivi che vanno dal 41% nella scuola elementare al 36% in quella media, in rapporto agli alunni che dichiararono di aver subito prepotenze. 
 
La scuola sembra nascondere, all’interno delle  relazioni tra coetanei, una cultura di violenza che purtroppo è poco presa in considerazione, perchè sottovalutata, dagli adulti.
 
Tra le sfide più grandi che i ragazzi e le ragazze devono affrontare, c’è anche quello di farsi accettare dal gruppo dei coetanei. Il bisogno di “sentirsi parte”, di essere accolti e valorizzati, spesso deve essere pagato a caro prezzo da chi per la prima volta accede agli spazi di vita di una scuola.
 
Il gruppo dominate impone le sue leggi e i suoi prezzi da pagare per il “diritto di cittadinanza”. Chi non è disposto ad accettarne le richieste o non condivide i principi di prepotenza su cui si regge, diventa bersaglio di persecuzione e anche di violenza.
 
Tra i progetti che sono stati approntati c’è quello della campagna http://www.smontailbullo.it/webi/, che prevede iniziative in tutta Italia di aiuto concreto alle famiglie e ai docenti.  

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