80.000 docenti ancora precari, chi in attesa del ruolo, chi del TFA, chi con 36 mesi di servizio, chi assunto da MAD

Di Lalla
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Il numero dei docenti precari in Italia è sceso da 118.172 unità dell’a.s. 2014/15 a 80.000 dell’a.s. 2016/17.

Una buona notizia in termini numerici, ma di fatto si sta assistendo ad una situazione di empasse, per lo slittamento delle deleghe, tra cui formazione e reclutamento dei giovani docenti, nella quale – si promette – ci saranno tutte le risposte per portare al ruolo anche questi precari. Nel frattempo, via libera all’inserimento nella III fascia delle graduatorie di istituto di nuovi docenti in possesso del solo titolo di studio.

Il problema numero uno è il definitivo svuotamento delle Graduatorie ad esaurimento e il rispetto del triennio 2016/18 come limite temporale per le assunzioni da concorso a cattedra 2016.

Miur e sindacati si sono accordati per assegnare ai precari, nell’a.s. 2017/18, il 60% dei posti che risulteranno disponibili per i ruoli. I docenti reputano questa una misura minima, e chiedono di eliminare la deroga al vincolo triennale di assunzione nella provincia di immissione in ruolo e l’aumento della aliquota (come compensazione per la mobilità 2016/17 effettuata sul 100% dei posti disponibili). Docenti Gae e vincitori di concorso chiedono: nessuna deroga al vincolo triennale e più del 60% dei posti per i ruoli

A situazione invariata, potranno esserci buone possibilità per i docenti delle GaE delle secondarie, più difficile invece la situazione per infanzia e primaria, anche in considerazione dei continui inserimenti nelle Graduatorie ad esaurimento dei docenti in possesso di diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/02, che rendono impossibile al momento ogni previsione.

Ci sono poi i docenti precari della II fascia delle graduatorie di istituto, o comunque in possesso di abilitazione. In attesa di una fase transitoria che li porti verso il ruolo, o comunque verso la riapertura delle Graduatorie ad esaurimento Per diventare insegnante laurea obbligatoria e concorso pubblico. Anief: fondamentale riaprire le GaE

Tutti ne parlano, ma dopo il flop del concorso a cattedra ( il numero dei candidati che ha superato tutte le prove, per alcune classi di concorso, è inferiore al numero dei posti a bando), la modalità della fase transitoria è ancora top secret. E soprattutto i tempi di realizzazione.

E ancora, i numerosi docenti in attesa di conseguirla l’abilitazione, attraverso il famoso TFA, l’ultimo nel 2014, sempre promesso (per tutte le classi di concorso, solo per quelle esaurite, a giugno, a settembre, dopo gennaio) e mai realizzato.

Sarebbe interessante sapere quanti tra gli 80.000 docenti precari sono in possesso di più di 36 mesi di servizio, quella misura che ha fatto scattare il piano straordinario di immissioni in ruolo del 2015 e che ancora oggi determinano cospicui risarcimenti da parte dei giudici Precariato: dopo la campagna per recupero scatti, ripartono i ricorsi per ottenere i risarcimenti

E non si dimentichi chi lavora con domanda di messa a disposizione. Numerosi infatti gli avvisi da parte delle scuole pubblicati nella nostra categoria Supplenze

L’unico dato certo – al momento – è il rinnovo delle graduatorie di istituto di II e III fascia, dato lo scadere del triennio.

Se non compensati da adeguate immissioni in ruolo, il numero dei precari rischia di risalire nuovamente a quello di tre anni fa.

Immissioni. Sono 120.000 in due anni, il numero dei precari sceso di circa 38.000 unità

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