500 euro autoformazione, docenti chiedono chiarimenti su hardware e software da poter acquistare

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Mentre il mondo della scuola attende la nota di chiarimento da parte del Ministero che, almeno si spera, dia dei dettagli maggiori sulle spese che rientrano nel bonus per l'autoformazione, molti docenti si interrogano.

Mentre il mondo della scuola attende la nota di chiarimento da parte del Ministero che, almeno si spera, dia dei dettagli maggiori sulle spese che rientrano nel bonus per l'autoformazione, molti docenti si interrogano.

Riceviamo giornalmente email da parte di docenti che chiedono chiarimenti su cosa possono e non possono acquistare con il bonus di 500 euro.

Molti i dubbi, soprattutto per quanto riguarda l'ambito dell'hardware e del software, tanto che una delle discussioni più calde del nostro forum riguarda proprio l'hardware.

In particolare motli chiedono se uno smartphone può rientrare nella spesa dei 500 euro per l'autoformazione.

Se per hardware si intende il termine con accezione legata all'ambito dell'igegneria elettronica e informatica che indica la parte fisica di un computer (dal monitor, al disco rigido, all'alimentatore al mouse …) e, comunque, più in generale, una apparecchiatura elettronica, sembrerebbero rientrare, oltre ai computer, anche i tablet e gli smartphone. Ma, secondo noi, è sempre meglio attendere i chiarimenti del Ministero prima di affrontare la spesa.

Altra questione, molto delicata, riguarda il software. Le domande che ci giungono riguardano la tipologia di software acquistabile. Ad esempio se si può acquistare un antivirus, sebbene non strettamente legato all'aggionamento dei docenti. Certo può rientrare un pacchetto con videoscrittura e foglio elettronico, o magari un software per creare ipertesti.

Anche qui, però, ci sono limiti che la legge non ha preso in considerazione. Ad esempio un utente ci chiede se può acquistare l'accesso alla piattaforma prezi.com per la realizzazione di presentazioni animate per migliorare la didattica in classe. Non si tratta di un vero e proprio acquisto di un software, ma dell'accesso ad una piattaforma di un'azienda che ha sede negli Stati Uniti.

Stesso discorso, ad esempio, per la piattaforma Edmodo, ormai operante a livello internazionale e che viene utilizzata per una didattica orientata al modello social.

Certo il Ministero farebbe bene a inserire anche queste casistiche nella nota di chiarimento. Il mondo si globalizza e l'accesso al software ormai segue vie diverse che non l'acquisto in scatola con cd e password.

500 euro formazione accreditati, valgono dal 1 settembre. Può un docente di matematica acquistare un biglietto del teatro?

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